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Cronaca

Angelo Izzo: "Uccidemmo anche Rossella Corazzin". Ma la procura di Perugia archivia: "Non è credibile"

ANSA
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Angelo Izzo, uno dei 'mostri' del Circeo, condannato a due ergastoli, ha riferito ai magistrati che Rossella Corazzin, la 17enne di Pordenone sparita il 21 agosto 1975 nei boschi in Cadore, fu seguita dalla banda di criminali romani in vacanza in Cadore, e poi sequestrata e portata sul lago Trasimeno. Lì sarebbe stata violentata dal branco e uccisa.

Il fascicolo con le dichiarazioni di Izzo è finito sul tavolo del procuratore di Belluno Paolo Luca, che poi lo ha trasmesso a Perugia. Lo riferisce l'edizione online del Gazzettino.

Rossella Corazzin era di San Vito al Tagliamento. Studiava al liceo classico. Il 21 agosto 1975 scomparve nei boschi di Tai di Cadore mentre era in vacanza con la famiglia: si allontanò da sola da casa per una passeggiata verso il monte Zucco, portando con sé una macchina fotografica e un libro e sparì nel nulla.

Le indagini seguirono per qualche giorno l'ipotesi di una "fuga" volontaria, ma la pista si rivelò poi inconsistente e la vicenda rimase un giallo. Nel 2003 la procura di Belluno riaprì l'inchiesta. Solo nel 2010 il Tribunale di Pordenone l'ha dichiarata legalmente morta. Angelo Izzo sta scontando due ergastoli nel carcere di Velletri.

Sulle parole di izzo interviene il legale di Gianni Guido, uno dei massacratori del Circeo: "È una notizia priva di qualsiasi fondamento - dice l'avvocato Massimo Ciardullo -. Quello che racconta Angelo Izzo va sempre preso con le molle perché in passato ha dimostrato di essere una persona non coerente e lineare".

Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa AdnKronos, le dichiarazioni di Izzo non sono state ritenute credibili e gli accertamenti effettuati non avrebbero fatto emergere alcun elemento utile per proseguire nell'indagine. Per i magistrati perugini si tratta di circostanze non riscontrabili per cui è stata disposta l'archiviazione.

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