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Politica

La rincorsa 5 stelle sui migranti. Toninelli blocca una nave Ong e minaccia il sequestro

Simona Granati - Corbis via Getty Images
Simona Granati - Corbis via Getty Images 

Il Movimento 5 stelle prende la rincorsa e spicca un salto che, nelle intenzioni, dovrebbe essere lungo abbastanza da far segnare sulla sabbia un solco appena più in là di quello posto da Matteo Salvini. "Sequestreremo le navi delle Ong Lifeline e Seefuhcs, e le porteremo nei nostri porti per verificare la bandiera di appartenenza", ha tuonato il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Occorre fare un passo indietro e ricapitolare brevemente la vicenda. Nella mattinata di giovedì l'esponente 5 stelle aveva segnalato che l'imbarcazione stava "agendo in acque libiche fuori da ogni regola, fuori dal diritto internazionale". Rea di aver preso a bordo 224 migranti e di volerli traghettare verso l'Italia. Una questione più complicata rispetto alle apparenze. Lifeline avrebbe rifiutato di conformarsi alle indicazioni della Guardia costiera italiana, che aveva trasmesso l'ordine di trasferire le persone accolte sulle imbarcazioni della marina libica. All'orizzonte un nuovo braccio di ferro come quello che ha coinvolto l'Aquarius non più di una settimana fa. Reso estremamente rischioso dalla limitata capienza della Lifeline, che ha la capacità di accogliere cinquanta soli passeggeri.

Da qui la soluzione escogitata dal Mit. Che ha chiesto al governo olandese le credenziali della Ong, che issa la bandiera a strisce verticali arancio-bianca-blu. E ha ricevuto una risposta negativa: "La nave batte illegittimamente, illegalmente bandiera olandese. Di fatto è una nave apolide, priva di cittadinanza, che non potrebbe navigare in acque internazionali". Una girandola di telefonate con Luigi Di Maio, a Bruxelles per il vertice dei ministri del Lavoro, ed ecco l'annuncio: i migranti verranno accolti a bordo di imbarcazioni della Guardia costiera italiana, e la Lifeline scortata in un porto italiano dove, se verrà confermata l'illegittimità della bandiera sul pennone, verrà sequestrata.

Una decisione che, in un gioco di squadra perfettamente calibrato, ha suscitato immediatamente l'applauso del capo politico M5s: "Come mai una nave Ong dice di battere bandiera olandese e all'Olanda non risulta? Cosa c'è che non va? Chi fa salvataggi legalmente e chi no? Danilo Toninelli sta avviando un'indagine. Le regole prima di tutto! Grazie Danilo".

La strategia che filtra dai vertici stellati è chiara: inserirsi sul solco delle denunce avanzate un anno fa dallo stesso Di Maio sul ruolo delle Ong nel Mediterraneo, e provare a rispondere a Matteo Salvini che da giorni sta dettando l'agenda politica del governo. Con altri toni, ovviamente. Toninelli parla sì di "barconi della morte" la cui partenza va disincentivata, ma pone l'accento sulla tutela delle persone a bordo. La risoluzione della vicenda, tra l'altro, prevede sì un atto muscolare come l'ipotesi di sequestro, ma contempera allo stesso tempo l'arrivo dei passeggeri in un porto italiano (anche se il Viminale spererebbe comunque di forzare la mano e chiedere a Malta o alla Libia di prestare la prima accoglienza).

Il tutto inserito in un quadro legalitario, che vuole porsi anche come sponda per l'azione di Giuseppe Conte – costantemente tenuto informato della situazione – in vista del vertice di Bruxelles di domenica. Su tutta l'operazione, come di consueto, è arrivato il rilancio di Salvini: "Bisogna arrestare l'equipaggio per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". C'è un precedente, quello della Cap Anamur, per il cui equipaggio nel 2004 l'allora titolare del Viminale Roberto Maroni chiese le manette. Cinque anni dopo vennero tutti assolti. Ma oggi la Lifeline e il suo carico di vite umane è solo una pedina del grande gioco gialloverde. In Italia e in Europa.

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