Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Economia

L'economia Usa rallenta e la Fed cambia idea: sui tassi sceglie la pazienza

ASSOCIATED PRESS
ASSOCIATED PRESS 

L'economia Usa sta rallentando e la Fed cambia idea: i tassi di interesse americani restano nel range tra il 2,25 e il 2,50% e non procederà ai due rialzi previsti per quest'anno (precedentemente erano tre). Rivista al ribasso anche l'inflazione. Il Pil crescerà nel 2019 del 2,1% contro il 2,3% stimato a dicembre mentre l'inflazione all'1,8% (prima era 1,8%) mentre il tasso di disoccupazione sale dal 3,5% al 3,7%. La decisione della Fed è piaciuta agli investitori: Wall Street ha infatti virato in positivo, mentre il dollaro perde terreno nei confronti dell'Euro.

Gli economisti non si attendevano un cambio di marcia così drastico, ma il presidente della Fed Jerome Powell ha spiegato chiaramente i motivi per i quali è stata scelta la strada della "pazienza": una decisione, peraltro, presa all'unanimità dal Comitato. "Potrebbe volerci un pò di tempo prima che le prospettive per l'occupazione e l'inflazione richiedano chiaramente un cambiamento di politica", ha detto Powell. Nel comunicato ufficiale, la Fed rimanda al 2020 un eventuale rialzo, ma senza specificare quando.

Insomma, i tassi restano fermi in quanto "la crescita dell'attività economica è rallentata rispetto al quarto trimestre", poiché si prevede che la spesa delle famiglie e delle imprese calerà mentre l'inflazione annuale è diminuita.

C'è da dire che solo a gennaio, il Fomc, ossia il Comitato, aveva dichiarato invece che l'attività economica stava crescendo ad un "forte tasso" e la spesa delle famiglie stava continuando a "crescere fortemente". Ma i dati che sono arrivati nel frattempo, relativi a settembre, suggeriscono che "la crescita sta rallentando un pò più del previsto", ha spiegato Powell, motivando l'approccio "wait and see" che ha scelto la banca centrale. Ad ogni modo, la Fed non è pessimista e non crede che ci siano rischi finanziari che facciano temere una recessione. Il Comitato ha peraltro deciso di rallentare il ritmo con cui riduce i suoi titoli in portafoglio - compresi i buoni del Tesoro e i titoli garantiti - che ammontano fino a 4.500 miliardi di dollari negli anni successivi alla crisi finanziaria globale del 2008.

A partire da maggio, la Fed ridurrà il bilancio di 45 miliardi di dollari al mese, rispetto ai 50 miliardi di dollari precedenti. Ma da ottobre ci sarà uno stop al processo di normalizzazione del bilancio. Solo l'anno scorso, la Fed ha aumentato i tassi quattro volte e tre volte nel 2017, spesso di fronte alle rumorose reazioni del presidente Donald Trump, che aveva definito la banca centrale "pazza" per l'inasprimento della politica monetaria della banca centrale.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione