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Politica

Nonostante il pressing dei vertici, Di Battista verso il 'no' alla candidatura

ASSOCIATED PRESS
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Il futuro di Alessandro Di Battista, dentro il Movimento 5 Stelle, è sempre più incerto. Luigi Di Maio ci spera ancora, gli avrebbe offerto anche la candidatura come capolista alle Europee in più seggi per trainare davvero la campagna elettorale che verrà. Ma, stando alla fotografia di oggi, la strada che Dibba prenderà sembra essere quella dell'India. È lì che continuerà la scrittura di reportage per Il Fatto Quotidiano come già avvenuto in America Latina. Salvo ovviamente un cambio di programma, dal momento che il pressing che arriva dai vertici è sempre più insistente.

La ragioni di tutta questa speranza riposta in Di Battista sono molteplici. "In attacco preferisco giocare con un tandem", per dirla con le parole del senatore Pierluigi Paragone che per primo ha invocato un ritorno del frontman, accanto a Di Maio, e la necessità di un Movimento "cazzuto". Per il capo politico, come ha detto ieri, "non questo è il momento di mollare". Nessuno nega la grande difficoltà. I sondaggi sono in calo, il Pd è tornato in campo e la Lega è in crescita. Ecco la ragione per cui il vicepremier grillino ha bisogno dell'aggressività di Di Battista, proprio ora che anche il suo stile comunicativo è diventato più secco e deciso nei riguardi dell'alleato Salvini.

Di Battista serve per evitare il baratro delle Europee o casomai per condividere la sconfitta che altrimenti verrebbe imputata al solo Di Maio. Resta incomprensibile per i vertici M5S un passo indietro di uno dei big, che si definisce 'il primo attivista', proprio adesso che il Movimento ha bisogno di lui. Ma Dibba, con chi lo ha sentito, è stato chiaro. Prima di tornare in campo, anche solo per la campagna elettorale e poi partire per l'India, vuole capire che ne sarà dell'Alta velocità Torino-Lione anche perché le Europee coincidono con il voto in Piemonte.

Non solo. Dal Movimento pretende parole chiare sulla concessione ad Autostrade. Sono queste alcune delle condizioni poste per tornare sul palco. Di Maio in questi giorni sta alzando i toni nei confronti della Lega e questo potrebbe essere un inizio, ma nessuno ormai spera in una candidatura.

È partita invece la corsa per le europarlamentarie dei 5Stelle. Il blog del Movimento ha pubblicato, sulla piattaforma Rousseau, i nomi dei 2.600 candidati che dovranno essere sottoposti al voto degli iscritti per formare le liste. Si tratta solo del primo step della selezione. Tra i nomi spicca quello di Dino Giarrusso, ex Iena, che si era candidato alle Politiche ma non ce l'ha fatta e adesso è consulente del ministero dell'Istruzione.

Nel post introduttivo viene sottolineata la preparazione dei prescelti, si parla di "tantissimi profili d'eccellenza: medici, ingegneri, architetti, psicologi, astrofisici, professori universitari, imprenditori ed esperti. Una moltitudine di professionisti provenienti dai più svariati ambiti che oggi vuole contribuire con la propria esperienza e competenza al progetto del Movimento 5 Stelle n Europa", scrivono i pentastellati. E ancora: "Oltre il 70% dei candidati possiede una laurea, uno su sei il dottorato di ricerca e più di 1400 candidati vantano una conoscenza avanzata della lingua inglese scritta e parlata".

Di Maio però è ancora alla ricerca dei capilista. Coloro che, come nel caso dei collegi uninominali, saranno scelti tra la società civile. Le speranze che qualche casella venga occupa da Di Battista sono ormai ridotte a lumicino. E lui tace ufficialmente da oltre un mese.

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