Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

"Se Siri restasse al suo posto M5s deve far cadere il governo". Il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, non ha dubbi

Simona Granati - Corbis via Getty Images
Simona Granati - Corbis via Getty Images 

"Se Armando Siri dovesse restare al suo posto si dovrebbe far cadere il governo lega-m5s? 'Secondo me sì, problemi non ce ne saranno", perché "tra il mantenere un esecutivo che manda messaggi equivoci e il far capire che la prima emergenza di questo paese è combattere le organizzazioni mafiose, M5s non avrà esitazione alcuna nello scegliere in coerenza con i valori fondativi del movimento". Nicola Morra, presidente M5s della commissione antimafia, lo dice ad Agorà su Raitre.

"Gli scenari si stanno valutando ora per ora", spiega Morra, "ma in qualità di capo politico Luigi Di Maio ha fatto capire che sarebbe intollerabile la permanenza di Armando Siri nella compagine governativa", quindi "siamo fiduciosi un provvedimento in tal senso verrà preso".

Parole che completano quanto detto al Corriere della sera dal capogruppo M5s alla Camera. "Ora la situazione è un po' più seria, un po' perché ci sono le elezioni e un po' perché il caso Siri ci ha colpito per la sua gravità, ma il governo deve andare avanti. Abbiamo preso un impegno e, nonostante i battibecchi, dobbiamo realizzare tutti i punti del contratto", ha detto Francesco D'Uva, in un'intervista al Corriere della Sera. Se Matteo Salvini volesse andare al voto in ottobre, "se ne assumerebbe la responsabilità", afferma D'Uva. Quanto alla possibilità di un ribaltone, con la Lega alleata con FI e FdI, "un simile scenario mi fa paura, da italiano. Se Salvini vuole fare il governo del vecchio e della restaurazione assieme a Berlusconi faccia pure. Ma io non ci credo".

Il caso Siri "è molto preoccupante", osserva D'Uva. "Il sottosegretario dovrà dimostrare la propria estraneità. Nel frattempo, per opportunità politica, sarebbe meglio che facesse un passo di lato. Un governo del cambiamento non può lasciare che ci siano dubbi sulla longa manus di qualcuno".

Il presidente dei deputati M5s rimarca le differenze con la sindaca di Roma: "Su Virginia Raggi non c'è mai stata l'ombra di una tangente". Quanto all'opportunità che il figlio di Arata resti a Palazzo Chigi, "Federico Arata ha un ottimo curriculum, ma ci saranno tanti altri architetti poliglotti da poter prendere in considerazione. Abbiamo chiesto a Giorgetti di ragionare sull'opportunità che resti". Il deputato smentisce l'accusa di giustizia a orologeria che arriva dal Carroccio: "Non ci vedo l'orologeria e, se pure fosse, sarebbe contro tutti i partiti, come dimostrano De Vito e il Pd in Umbria".

Nell'intervista D'Uva si dice fiducioso sull'approvazione della misura per la capitale, che "non è un Salva Roma", ma "un provvedimento che elimina la gestione commissariale e fa risparmiare due miliardi e mezzo per abbassare le tasse ai romani, a costo zero per lo Stato".

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione