Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

"Salvini vuole salvare Fontana e i leghisti indagati", M5s frena la Lega sull'abolizione dell'abuso d'ufficio

Simona Granati - Corbis via Getty Images
Simona Granati - Corbis via Getty Images 

A tre giorni dalle Europee, quando le ceneri del decreto Sicurezza sono ancora calde, Matteo Salvini apre l’ennesimo terreno di scontro con Luigi Di Maio. Questa volta lo fa con un’invasione di campo sui temi della giustizia, cari ai 5Stelle che sono anche i titolari del dicastero. Può sembrare la risposta leghista allo stop del Movimento 5 Stelle che è riuscito nei fatti a bloccare il provvedimento sull’immigrazione che il leader leghista avrebbe voluto sventolare in chiusura di campagna elettorale. Ma può essere anche il tentativo da parte del leader leghista di mettere le mani sul ministero della Giustizia in un eventuale rimpasto dopo il voto di domenica. Sta di fatto che il titolare del Viminale a Radio Anch’io annuncia quindi di voler abolire il reato di abuso d’ufficio.

Per i pentastellati, che subito lo frenano, si tratta di una mossa che “ha come obiettivo quello di salvare amministratori leghisti indagati”. Prima fra tutti il governatore Attilio Fontana coinvolto nell’inchiesta sulla corruzione in Lombardia e lo stesso ministro dell’Interno era stato indagato per abuso d’ufficio nell’inchiesta sulla nave Diciotti e non è escluso che il caso si ripeta per la Sea Watch. Ciò è quanto fanno filtrare fonti grilline a pochissime ore dalla chiusura della campagna elettorale durante la quale i due alleati di governo hanno litigato su tutto.

Sul fronte della giustizia si aggiunge così il capitolo dell’abuso d’ufficio che per Salvini blocca l’Italia: “Io voglio scommettere – dice - sulla buona fede degli italiani, degli imprenditori, degli artigiani, dei sindaci. Abbiamo una burocrazia e una paura di firmare atti, aprire cantieri e sistemare scuole, ospedali. Assolutamente”. E motiva la sua uscita così: “Bisogna togliere burocrazia, togliere vincoli, fare, liberare. Se per paura che qualcuno rubi blocchiamo tutto e allora mettiamo il cartello ‘affittasi’ ai confini dell’Italia e ci offriamo alla prima multinazionale cinese che arriva”.

Mentre Salvini annuncia che di tutto questo se ne parlerà già la prossima settimana, mentre Di Maio fa sapere che “se qualcuno pensa di poter aiutare qualche governatore abolendo il reato di abuso d’ufficio, allora troverà non un muro, ma un argine da parte del M5S”. E poi rincara la dose con toni decisamente netti e un monito lanciato via social: “Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno stronzate”.
Con il passare delle ore e dopo il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone si è detto contrario all’abolizione del reato d’abuso d’ufficio ma favorevole a modifiche, Salvini corregge il tiro: “Bisogna modificare la norma sull’abuso d’ufficio per punire i veri colpevoli ma lasciare lavorare serenamente cittadini, sindaci, imprenditori e funzionari pubblici”.

La battaglia tra Lega e M5s è totale. Il partito di Di Maio ragiona sul fatto che abolire un reato significa automaticamente cancellare gli effetti delle sentenze di condanna già pronunciate e quindi mandare a casa chi è già in carcere per quel reato. “Salvini se lo è chiesto prima di parlare di abolizione del reato di abuso d’ufficio? Vogliamo lasciare a piede libero chi è già stato dichiarato responsabile? Una follia. È un’assurdità che consentirebbe tra l’altro a chi è già stato condannato di tornare a replicare gli stessi comportamenti ai danni della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini”.

Fonti del Carroccio sottolineano che criticità erano state espresse anche da Giuseppe Conte. Un modo per mettere in difficoltà Di Maio al quale Salvini dice di mettersi d’accordo con il premier. In particolare si fa riferimento a quanto riportato nel libro di Bruno Vespa ‘Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica’, pubblicato a novembre del 2018, in cui il presidente del Consiglio diceva di aver dato priorità, fin dal suo insediamento, alla semplificazione burocratica. Rispondendo a una domanda su come pensava di affrontare il problema dell’abuso d’ufficio, Conte sottolineava la necessità “di approfondire un tavolo di lavoro con le procedure per valutare meglio se e in che termini riformare il reato di abuso d’ufficio”.

Ma a evidenziare la necessità di una modifica, dicono fonti della Lega, era stato anche Cantone, nel 2017, sottolineando lo “iato tra il numero di procedimenti aperti dalle procure per abuso d’ufficio e i fascicoli che effettivamente arrivano a una sentenza di condanna”. Al di là della possibilità o meno di modificare il reato di abuso d’ufficio, oggi si registra un’invasione di campo sulla Lega nei confronti di un ministero, quello della Giustizia a guida pentastellata, che con ogni probabilità il Carroccio vorrebbe avere per sé, così come quello delle Infrastrutture, in un eventuale rimpasto di governo.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione