Cronaca

Caccia a caserme e alberghi per isolare i migranti positivi. A presidiarli sarà l’esercito

Tregua ad Amantea dopo i blocchi stradali. Scaduto il contratto della Moby Zaza: indetta una gara d’urgenza per trovare spazi alternativi per la quarantena

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TEMPO scaduto: il governo vara una procedura di gara accelerata per cercare "in due giorni" un nuovo traghetto da dislocare in extremis "tra la Sicilia e la Calabria" per la quarantena dei migranti. Dopo una gara già andata deserta è una mission impossible in cui si crede poco perché i traghetti d'estate sono in alta stagione, ma non per questo si dispera: "Ci è arrivata notizia di qualche società interessata", dice la ministra Lamorgese. Nel frattempo, però, si perde l'unico traghetto già a disposizione, cioé la soluzione migliore per ridurre al minimo frizioni e polemiche con comunità preoccupate e amministratori riottosi. Il contratto con la Moby Zaza, ormeggiata a Porto Empedocle, è scaduto ieri. Resterà in servizio dieci giorni, ma solo per consentire la fine quarantena agli ospiti, senza riceverne nuovi.

Nel frattempo, il mare placido reggerà fino a venerdì, la pressione sugli sbarchi è alle stelle e il Viminale sta cercando "soluzioni diffuse" a basso impatto sociale per ospitare in quarantena chi arriva sulle nostre coste senza ricreare l'effetto Amantea, il piccolo centro del Cosentino insorto domenica contro il trasferimento in paese di 24 migranti, di cui 13 positivi al Covid. In paese oggi è tregua. I manifestanti hanno deciso di sospendere presìdi e proteste, ma se nel giro di 24 ore i migranti non lasceranno il Centro di accoglienza - minaccia l'autoproclamato Comitato per il no - ricominceranno i blocchi stradali.

Amantea, residenti si sdraiano a terra contro l'arrivo di 13 migranti positivi al coronavirus

La tensione si allenta ma non si scioglie e i militari, inviati dalla prefettura di Cosenza, continuano a presidiare la struttura. Inutilmente, fra urla e interruzioni, si è tentato di spiegare che la popolazione non corre alcun rischio, che i migranti sono monitorati da medici e infermieri, che nessuno può uscire dalla struttura per cui non esiste un rischio contagio. "Hanno portato il coronavirus in paese", urla la piazza. Timori che trovano sponda nella governatrice Jole Santelli: "I manifestanti hanno perfettamente ragione", il governo deve mettere a disposizione navi per la quarantena "o bloccherò gli sbarchi". E, insiste, "è questione di ore, non di giorni".

Poco distante, a Roccella Jonica, dove i 70 migranti soccorsi sono sbarcati e sono rimasti i 20 minori non accompagnati, si respira tutt'altro clima. Fra i centri turistici più noti del reggino, la cittadina ha accolto senza tensioni i ragazzi ospitati in un albergo. "Sono sorpreso e rattristato dalla reazione di Amantea. Non c'è nessuna emergenza, l'allarme lo si sta creando con queste proteste insensate" dice il sindaco, Vittorio Zito.

Per tenere bassa la pressione, il Viminale punta dunque su strutture lontane dai centri urbani e ben controllabili con le forze dell'ordine: agenti e soldati saranno impiegati come ad Amantea per impedire fughe di persone in quarantena o positive. La ricerca di strutture adatte e comunità ospitali è un lavoro in atto da mesi, frutto dei salti mortali dei prefetti con sindaci, istituzioni ecclesiastiche, militari e protezione civile. L'onere finora è restato "soprattutto in Sicilia, da Noto a Pozzallo e a Porto Empedocle per non parlare di Lampedusa". Dunque ben vengano soluzioni in altre regioni, anche se finora "non sono arrivate offerte".

Si pensa di usare soprattutto caserme o edifici militari come il Celio a Roma. Con la consapevolezza che finora il reale pericolo legato al Covid è stato minimo, "un centinaio di positivi" tra gli sbarcati, ma la situazione potrebbe peggiorare rapidamente: "Abbiamo avuto un aumento degli sbarchi autonomi, non delle Ong e quindi difficilmente controllabili", ha detto ieri la minstra Lamorgese dopo un incontro con Tunisia e Libia per cercare di concordare una strategia di contenimento.