Roberto Calasso, scrittore e direttore editoriale della casa editrice Adelphi è morto a Milano. Aveva 80 anni ed era malato da tempo. Con la sua attività, Adelphi è diventanta uno dei marchi più importanti nell'editoria europea e non solo. Proprio oggi, con un tempismo che sa di profezia, escono in libreria i suoi ultimi titoli, Bobi e Memé Scianca in cui ha raccontato rispettivamente la figura di Bobi Bazlen, fondatore di Adelphi, e i ricordi di infanzia a Firenze, la città dove era nato il 30 maggio 1941.
Nel 1962, insieme a Roberto Bazlen, detto Bobi, e Luciano Foà, elabora il programma di una nuova casa editrice. L'anno dopo nasce Adelphi, dove Calasso nel 1971 diventa direttore editoriale e nel 1990 consigliere delegato. Dal 1999 è anche presidente. Per lo stesso marchio, traduce diverse opere, compresi Ecce homo di Nietzsche (1969) e Aforismi di Zürau di Franz Kafka (2004). A partire dagli anni Ottanta si dedica alla stesura di un'Opera non organica in più volumi in cui affiorano miti e fiosofia, ecco allora La rovina di Kasch (1983), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), che diventa un bestseller internazionale, Ka (1996), K. (2002), Il rosa Tiepolo (2006), La Folie Baudelaire (2008), L'ardore (2010), Il Cacciatore Celeste (2016), L'innominabile attuale (2017).
"Roberto Calasso ha segnato profondamente la cultura italiana del Novecento e del nuovo secolo, come editore e come scrittore. Ha guidato per cinquant'anni la casa editrice Adelphi, pubblicando nel nostro Paese libri che sono pilastri della civiltà europea (e non solo) e ha contribuito in maniera fondamentale a promuovere la cultura italiana all'estero. In questo giorno di dolore, l'Associazione Italiana Editori si stringe alla famiglia e ai colleghi della sua casa editrice" ha dichiarato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi.