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La prima cosa bella di martedì 23 aprile 2019

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La prima cosa bella di martedi 23 aprile 2019 è un uomo che corre, alle mie spalle, su un lungomare ligure. Mi supera, si ferma e si gira ansando. Dice: "Lei non si ricorderà di me... scusi, è una cosa curiosa... ma due anni e quattro mesi fa... era quasi capodanno, ci siamo incontrati all'aeroporto di Mosca. Io mi sono avvicinato per dirle di tenere quel modulo che le avevano fatto compilare perché se non l'avesse avuto all'uscita dalla  Russia, poi le avrebbero fatto storie".

Mi sembra una cosa strana da ricordare con tanta precisione. Non so che dire, lo ringrazio ancora, due anni e quattro mesi dopo.

Lui dice: "È che... ricordo tutto perché il 27 dicembre era morta mia moglie. Era russa. La stavo riportando a casa".

Restiamo lì, a guardarci, tra imbarazzo e solidarietà.

Lui dice: "In fila c'era anche uno famoso... non so il nome... vivo all'estero".

Io dico: "Il capodanno a Mosca fu un caos, tutto blindato, piazza rossa chiusa, blocchi e controlli, neanche il conto alla rovescia...".

Lui dice : "Beh... vado, Mosca, Liguria, chissà dove ci incontreremo la prossima volta", e corre via.

Sembra un racconto di Richard Ford. Devo scrivergli. E dirgli che mi è successa una cosa bella: ho incontrato un uomo che ha conosciuto il dolore senza perdere la gentilezza.