'Europe Talks' e 'L'Italia si parla': oltre 12mila gli iscritti, più di duemila in Italia

Risposta entusiasta dei cittadini europei all'iniziativa lanciata da Repubblica, con Zeit Online, HuffPost Italia e partner da altri 15 Paesi. Un progetto democratico, per permettere a chiunque di confrontarsi con chi la pensa diversamente

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ROMA - Francesi, tedeschi e danesi. Inglesi, polacchi e spagnoli. Finlandesi. E italiani naturalmente. Repubblica, insieme a Zeit Online, HuffPost Italia e ad altri partner in 15 Paesi europei ha invitato i cittadini a partecipare alla prima edizione di Europe Talks, un progetto per far incontrare e confrontare persone che la pensano diversamente su temi che dividono la società. Il ruolo dell'Unione Europea, i rapporti con la Russia di Putin, i cambiamenti climatici, l'immigrazione.

E in parallelo a Europe Talks, Repubblica e HuffPost Italia hanno anche lanciato la seconda edizione de L'Italia si parla: a differenza di Europe Talks, in cui ci si confronterà (parlando in inglese) con cittadini di altri paesi Ue, con l'Italia si parla ci sarà la possibilità di parlare con cittadini italiani, che vivono nella propria provincia o anche nel proprio quartiere, per discutere di vaccini, adozioni gay, privilegi della politica, le aspettative per le future generazioni, l'accoglienza.

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Due eventi in parallelo con lo stesso obiettivo: far sedere l'uno davanti all'altro persone con idee politiche diverse, spesso divisive, certamente contrastanti, ma tutte meritevoli del rispetto che si deve a cittadini come noi e non a nemici da combattere.

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My Country Talks propone un format semplice, ma potente: mettere a confronto due persone con posizioni opposte. Farle parlare e discutere per un'ora. E anche se i partecipanti resteranno della propria idea, avranno dato un volto al 'nemico', che non è altro da noi o qualcosa da combattere, ma solo una persona con idee diverse.