Economia

Via libera al decreto Ristori da oltre 5 miliardi. Ai ristoranti fino a 25 mila euro. Ai teatri fino a 30 mila euro. Conte: "I soldi arriveranno entro il 15 novembre".

Il premier: "Se non rispettiamo le nuove misure, rischiamo un nuovo lockdown". A cinema, teatri, ristoranti, palestre, piscine indennizzi del 200% rispetto a maggio. A bar pasticcerie, gelaterie contributi del 150%. Per i ristoranti da un minimo di 5.173 euro a un massimo di 25 mila euro. Per i teatri da 5 mila a 30 mila euro. Altre sei setttimane di cassa integrazione Covid fino al 31 gennaio. Esteso lo stop ai licenziamenti
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ROMA -   Indennizzi fino a due volte tanto quanto incassato già in primavera a causa del calo del fatturato, con percentuali variabili a seconda del tipo di attività. È quanto prevede il decreto Ristori approvato oggi pomeriggio - "all'unanimità", dice il premier Conte - in Consiglio dei Ministri. Il provvedimento contiene anche sostegni per i lavoratori stagionali e ristori specifici per le imprese del turismo e della somministrazione. Le misure prevedono poi l'estensione di sei settimane della cassa integrazione Covid, lo stop dell'Imu sempre per le attività colpite e un nuovo credito d'imposta per gli affitti.


"Le nostre scelte possono essere legittimamente criticate, siamo in democrazia", dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. "Ma voglio dire che non abbiamo compiuto scelte indiscriminate. Per evitare che la curva ci sfugga è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità. Solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti".

"Non possiamo illuderci che con una curva epidemiologica in continua salita le persone vadano tranquillamente in giro, in palestra, al ristorante, senza timore", aggiunge Conte. "Se rispettiamo queste misure abbiamo buone possibilità di affrontare dicembre con una certa serenità, senza un sistema sanitario sotto stress. In caso contrario ci troveremo di fronte alla necessità di un lockdown, dobbiamo scongiurarlo".

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I ristori a fondo perduto "arriveranno sul conto con bonifico dell'Agenzia delle entrate, è il modo più efficace, confidiamo che a metà novembre chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo, subito dopo anche gli altri", precisa Conte. "Quando abbiamo approvato all'unanimità il decreto in Cdm non c'erano sul tavolo altre proposte alternative", dice il premier alludendo alle polemiche innescate dalle critiche di Italia Viva.


ll decreto Ristori "è rapido, semplice ed efficace", sottolinea il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. E "il contributo a fondo perduto sarà erogato automaticamente - senza fare domanda - a oltre 300 mila aziende che già lo hanno già avuto, e quindi contiamo per metà novembre di avere tutti i bonifici". Per chi non ha mai avuto aiuti "attiveremo una nuova procedura per inoltrare la domanda". Il nuovo decreto "mobilita una massa consistente di risorse: 5,4 miliardi in termini di indebitamento netto, 6,2 miliardi in termini di saldo netto da finanziare", precisa Gualtieri.

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"I ristori sono significativi". Il ministro Gualtieri fa alcuni esempi. "I ristoratori saranno divisi in tre fasce di fatturato e prenderanno un importo medio rispettivamente di 5.173 euro, 13.920 euro e 25 mila euro". Così pure i teatri: "Circa 5 mila euro, 13.900 euro e 30 mila euro nelle tre fasce". "La nostra prospettiva sui conti è solida sia rispetto alle previsioni per quest'anno che per l'anno prossimo: siamo in grado di far fronte a tutti gli scenari", tranquillizza Gualtieri.

Il decreto Ristori stanzia "2,4 miliardi per 460 mila soggetti", aggiunge poi il ministro dello Sviluppo economico Stefano

Ristori fino al 200% di quanto già ottenuto

Il cuore del provvedimento riguarda come detto i ristori per le attività colpite dal nuovo dpcm. Indennizzi che saranno parametrati a quanto incassato già in primavera dopo il primo lockdown ma che, chiarisce il testo, non potranno in ogni caso superare i 150 mila euro.

In particolare, stando alle prime bozze, il contributo potrebbe raggiungere il 200%, cioè due volte tanto, di quanto ricevuto nei mesi passati per alcune categorie come ristoranti, discoteche, sale da ballo e night club, piscine, palestre, fiere, enti sportivi, terme, centri benessere, stadi, cinema, parchi divertimento e sale bingo. A bar, pasticcerie e gelaterie il 150%.

Ristori al 150% sarebbero invece previsti per per alberghi, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna. Per tassisti e Ncc l'indennizzo sarebbe invece del 100%, cioè la stessa somma già ricevuta in primavera.

Sempre a sostegno delle attività colpite il decreto prevede anche la cancellazione della seconda rata Imu.


Altre sei setttimane di cassa integrazione fino al 31 gennaio

Come atteso, si estende di altre sei settimane il periodo in cui è possibile chiedere la  Cassa integrazione covid. Le sei settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021 e riguardano tutte le attività che hanno richiesto le 9 settimane aggiuntive previste nell'ultimo decreto agosto, ed è gratuita - cioè interamente a spese dello Stato - per le attività interessate direttamente dall'ultimo dpcm. Sempre per quanto riguarda il capitolo lavoro, viene invece esteso fino al 31 gennaio il divieto per i licenziamenti attualmente in vigore.


Le altre misure

Molte le misure sparse nel decreto. Il provvedimento introduce uno stop ai pignoramenti immobiliari fino a fine anno e stanzia poi 30 milioni di euro per consentire a medici di base e pediatri di eseguire "tamponi antigenici rapidi". Sul fronte dei diritti dei consumatori si prevede poi che chi ha acquistato biglietti per spettacoli dal vivo avrà diritto a un voucher come rimborso dall'entrata in vigore del dl ristori fino al 31 gennaio 2021. In arrivo poi nuove risorse per il mondo della cultura, con 100 milioni per incementare il fondo per la cultura a sostegno delle librerie e dell'intera filiera dell'editoria.
 

Catalfo: "Mille euro di indennità per molte categorie di lavoratori"

Nel decreto, ha poi aggiunto la ministra Nunzia Catalfo su Facebook, è prevista un'indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) nonché gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d'opera. Lo spiega la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, sottolineando che si tratta di "quelle categorie a cui la pandemia finora ha imposto i sacrifici più grandi e che senza il nostro intervento sarebbero rimasti privi di ogni sostegno".

Misure che sono state presentate oggi dal governo ai rappresentanti del mondo produttivo. Tra i presenti, in videoconferenza, anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, risultato negativo al tampone Covid dopo che il ministro si era sottoposto al test in seguito alla positività del ragioniere generale dello stato Biagio Mazzotta. Gualtieri ha assicurato che gli aiuti previsti dal decreto che il governo si appresta ad approvare saranno "a fondo perduto" e arriveranno "in tempi record entro il 15 novembre". "Capisco la sofferenza di tutte le categorie. Ho firmato il Dpcm solo quando sono stato sicuro che ci sarebbero state le risorse per il vostro mondo e per le altre categorie coinvolte", ha detto invece il presidente del consiglio Giuseppe Conte secondo quanto riferiscono i partecipanti all'incontro.


È arrivata intanto la prima tranche di risorse dal Fondo Ue Sure, creato per finanziare i programmi di sostegno all'occupazione dei Paesi colpiti dalla crisi. All'Italia sono stati assegnati 10 dei 17 miliardi erogati stamane; la Spagna ha ricevuto 6 miliardi e la Polonia uno. In seguito l'Italia riceverà altri fondi, fino ad arrivare a 27,7 miliardi per quest'anno. Il Fondo Sure erogherà quest'anno 100 miliardi di euro.  "Risorse importanti per tutelare lavoro e occupazione minacciati dal Covid19. L'Europa solidale e unita è più forte che mai", scrive su Twiiter Gualtieri.



Mentre il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni in un intervento organizzato dal think tank Ceps osserva che le misure restrittive adottate "sono sfortunatamente necessarie ancora una volta per appiattire la curva" dei contagi anche se probabilmente porteranno "a un significativo rallentamento dell'attività economica nel quarto trimestre dell'anno". Davanti a questa prospettiva, secondo Gentiloni, "dobbiamo mantenere" le azioni di sostegno all'economia "nella misura necessaria e per tutto il tempo" che servirà. Inoltre, occorre chiudere "senza alcun ulteriore ritardo" il negoziato sul prossimo bilancio Ue e il piano Next Generation Eu,

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Ma cominciano ad arrivare le proteste delle categorie escluse. L'Anir, l'associazione legata a Confindustria che riunisce le principali aziende della ristorazione collettiva, denuncia la perdita del 50% di fatturato. "Il 'decreto ristorò - protesta il presidente Massimiliano Fabbro - deve considerare anche la ristorazione collettiva tra quelle che necessitano di indennizzi urgenti. Ricordiamo che i nostri servizi possono svolgersi in massima sicurezza e igiene e che le restrizioni che subiamo sono dovute a dinamiche che esulano dalla nostra attività".

Protestano anche i liberi professionisti, in particolare i commercialisti e i consulenti del lavoro: "In questi ultimi mesi, infatti, - spiegano i rappresentanti dei due Ordini in un comunicato - se da un lato il 79% dei liberi professionisti ha visto ridursi il proprio fatturato e che tale riduzione è stata superiore al 50% rispetto all'anno precedente per il 35,8% degli stessi, dall'altro tutte le attività professionali sono state impegnate in prima linea nell'emergenza e hanno dovuto fare importanti investimenti in soluzioni informatiche per continuare a lavorare".