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Nelle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk, in Donbass, e nelle aree meridionali occupate dall'esercito russo di Kherson e Zaporizhzhia è cominciato tra ricatti e intimidazioni il referendum sull'annessione alla Russia, con denunce di ronde armate tra le abitazioni per costringere i residenti al voto. Il presidente ucraino Zelensky rinnova la richiesta al mondo di non riconoscerne il risultato.
E il mondo ancora una volta risponde. "Gli Stati Uniti non riconosceranno mai il territorio ucraino come nient'altro che parte dell'Ucraina. Stessa condanna dai Paesi membri del G7: "Queste azioni violano chiaramente la carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, e vanno in direzione diametralmente opposta allo stato di diritto fra le nazioni". Critiche anche dalla Turchia: "No ai referendum unilaterali".
Mentre in Europa l'Ungheria si defila, promettendo di "continuare a concedere visti Schengen ai russi", Mosca approfitta per fare due cambi strategici: nomina il 'macellaio di Mariupol', il colonnello generale Mikhail Mizintsev, alla logistica, e firmato una legge che inasprisce le pene per renitenti e coloro che si rifiutano di andare a combattere.
Ucraina, sindaco Melitopol: forte esplosione scuote la città
Una potente esplosione ha scosso la parte settentrionale di Melitopol, città ucraina temporaneamente occupata dai russi. Lo ha annunciato in serata il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov su Telegram, riferisce Ukrinform. "Le forze di resistenza ancora una volta non permettono agli occupanti di dormire sonni tranquilli. Proprio ora: una forte esplosione nella parte settentrionale di Melitopol", ha scritto il sindaco.
India: riprendere dialogo e diplomazia in Ucraina
Il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, nel suo intervento all'Onu ha rivolto un appello al "dialogo e alla diplomazia" per trovare una soluzione alla guerra in Ucraina.
"Mentre il conflitto in Ucraina infuria, ci viene spesso chiesto da che parte stiamo. E la nostra risposta, ogni volta, è diretta e onesta. L'India è dalla parte della pace e lì resta", ha dichiarato il rappresentante di New Delhi all'Assemblea Generale.
Appello Zelensky a russi: Putin vi manda a morire
"Putin manda consapevolmente i cittadini russi a morire". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo videomessaggio, lanciando un appello ai russi a scappare dalla "mobilitazione criminale". Parlando in russo nel suo consueto messaggio serale, il leader di Kiev ha affermato che "i comandanti russi non si preoccupano della vita" del loro popolo. "E' meglio non accettare una convocazione che morire in una terra straniera come criminale di guerra. È meglio scappare dalla mobilitazione criminale piuttosto che rispondere davanti al tribunale per aver partecipato a una guerra aggressiva", ha aggiunto.
Lavrov: non faremo primo passo per fine guerra, se Kiev non negozia difficile trovare accordo
La Russia "non farà il primo passo" nei colloqui per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov intervendo all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La Russia non rifiuta di "negoziare con l'Ucraina" per trovare una soluzione per porre fine alla guerra. Ma "più a lungo Kiev rifiuta di negoziare, più difficile sarà trovare un accordo", ha aggiunto, come riporta Ria Novosti.
Lavrov: guerra perché occidente non ha negoziato, da Von der Leyen minacce senza precedenti
L'inizio della guerra in Ucraina è stato determinato dall'incapacità dell'Occidente di negoziare. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel suo intervento all'Assemblea generale dell'Onu, come riporta Tass. Mosca era aperta a un accordo in Ucraina e "su richiesta degli Stati Uniti e dell'Ue" ha sostenuto gli accordi tra le autorità e l'opposizione a Kiev nel 2014, ha detto ancora Lavrov. Tuttavia, questi accordi sono stati "calpestati dai leader del sanguinoso colpo di stato, che hanno umiliato i mediatori europei", mentre "l'Occidente ha solo alzato le spalle e ha guardato in silenzio mentre i golpisti iniziavano a bombardare l'est dell'Ucraina", ha aggiunto. La dichiarazione della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sulle elezioni italiane "è incredibile, non ricordo di aver mai sentito simili minacce dalla leadership europea", ha chiosato Lavrov.
Lavrov: Russia rispetterà volontà popolo su referendum, Zelensky per primo a parlare di nucleare
"I referendum sono basati su una richiesta del governo locale, le condizioni sono state pubblicate e dopo questi referendum la Russia rispetterà l'espressione della volontà del popolo di quei territori, che da lungo tempo soffre gli abusi del regime nazista" di Kiev. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov rispondendo ad una domanda dell'ANSA a margine dell'Assemblea Generale Onu. "E' stato Zelensky il primo parlare di nucleare lo scorso gennaio e non noi". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in una conferenza stampa al termine del suo intervento all'Assemblea generale dell'Onu. Una conferenza stampa dove ha indicato che il presidente ucraino Volodomyr Zelensky "a gennaio ha detto che è stato un errore per l'Ucraina abbandonare le armi nucleari".
Lavrov: russofobia grottesca, vogliono cancellarci dalle mappe, Ue soggiogata da dittatura Usa
"In Occidente c'è una russofobia grottesca". Quello che gli occidentali vogliono fare "non è sconfiggerci. Vogliono toglierci dalle cartine, cancellarci dalle mappe". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov intervenendo all'Assemblea generale dell'Onu a New York. "Invece del dialogo dobbiamo affrontare la disinformazione e le bugie dell'Occidente che minano la fiducia nelle leggi internazionali e nelle istituzioni internazionali", ha aggiunto Lavrov. "A Washington c'è una dittatura e l'Europa è soggiogata", ha aggiunto il ministro degli esteri. "Gli Stati Uniti sono parte del conflitto" in Ucraina.
Russia: proteste contro la mobilitazione, oltre 700 arresti
Ha superato i 700 arresti il bilancio della giornata di proteste in Russia contro la mobilitazione parziale annunciata questa settimana dal presidente Vladimir Putin per inviare rinforzi in Ucraina. Secondo quanto riferito dall'organizzazione OVD-Info, che traccia gli arresti tra i manifestanti, sono almeno "710 le persone finora arrestate in 32 città" in tutto il Paese, quasi la metà è concentrata a Mosca. Nella capitale russa, un'ingente numero di agenti di polizia è dispiegato nel quartiere centrale di Chistye Proudy. La maggior parte dei manifestanti presenti ha camminato o è rimasta ferma, individualmente o in piccoli gruppi in mini-picchetti per non essere individuata e arrestata. Tra gli slogan scanditi dai manifestanti: "Non siamo carne da cannone!".
Media, 29 settembre al Senato russo legge su adesione nuovi territori
Il Consiglio della Federazione, il Senato russo, il 29 settembre, potrebbe dibattere l'accordo e la legge per l'adesione alla Russia delle regioni ucraine dove si stanno svolgendo i referendum. Lo riporta l'agenzia ufficiale russa Ria Novosti, citando una sua fonte.
Wang: Cina sostiene ogni sforzo per soluzione pacifica in Ucraina
"La Cina sostiene tutti gli sforzi in atto per una soluzione pacifica della guerra in Ucraina". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi intervenendo alla 77esima Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York. "La priorità urgente è quella di favorire i colloqui di pace", ha aggiunto Wang, sottolineando che "la soluzione deve tenere conto delle preoccupazioni legittime sulla sicurezza di tutte le parti".
Ucraina: nuova riunione Consiglio Sicurezza Onu il 27 settembre
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu terrà una nuova riunione sull'Ucraina il 27 settembre. Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro. Il Consiglio di sicurezza nella
riunione di martedì discuterà i referendum di annessione russi dopo che l'ambasciatore ucraino all'Onu, Sergiy Kyslytsya, ha inviato una lettera alla presidenza francese chiedendo una sessione urgente. Ha chiesto anche al segretario generale Onu Antonio Guterres di informare i Quindici.
Russia, nuove proteste contro mobilitazione, oltre 600 arresti
Più di 600 persone in 27 città sono state arrestate nelle proteste organizzate nella giornata di oggi in Russia contro la mobilitazione parziale, decisa dal presidente Vladimir Putin per rafforzare le truppe sul fronte in Ucraina. Secondo l'ultimo aggiornamento dell'organizzazione Ovd-Info, che traccia gli arresti dei manifestanti nel Paese, finora gli arresti effettuati sono 628, la maggior parte a Mosca, San Pietroburgo e Novosibirsk.
New York Times, Putin respinse richiesta comandanti per ritiro da Kherson
Il presidente russo Vladimir Putin ha respinto le richieste dei comandanti impegnati nella guerra in Ucraina di ritirarsi da Kherson. Lo riporta il New York Times, citando funzionari statunitensi che hanno spiegato come Putin è stato coinvolto in maniera più diretta nella pianificazione della guerra in Ucraina. Sebbene abbia accettato alcune raccomandazioni dei comandanti russi, il maggiore coinvolgimento di Putin sulla pianificazione della guerra contro Kiev avrebbe "creato tensioni" tra gli ufficiali dell'esercito russo.
Autorità Ossezia: flusso "rilevante" verso Georgia
Le autorità di governo ossete della Federazione russa hanno comunicato che un flusso "significativo" di automobili si registra verso il confine con la Georgia, dopo la mobilitazione militare parziale per combattere in Ucraina decretata dal presidente Vladimir Putin.
"C'è un assembramento rilevante di veicoli privati, complessivamente circa 2.300, affluiti nella Repubblica di Ossezia Settentrionale e che sono in coda per attraversare il posto di frontiera di Verkhni Lars" confinante con la Georgia, ha dichiarato il Ministero dell'Interno osseto.
Stamane la fila di veicoli, occupati presumbilmente da adulti in età di leva che fuggono dalla mobilitazione, era stimata di circa dieci chilometri secondo una corrispondente della Bbc, con un movimento molto lento per cui alcuni hanno dovuto aspettare più di 20 ore per passare il valico.
San Pietroburgo, granate stordenti e manganelli contro i manifestanti
Centinaia di arresti sono stati effettuati oggi a San Pietroburgo durante le manifestazioni contro l'ordine di mobilitazione di Vladimir Putin: un autobus carico di gente è stato portato via dagli agenti intervenuti alla dimostrazione. A riportarlo è il sito per i diritti umani OVD-Info, secondo il quale nel corso del loro intervento i poliziotti hanno fatto uso di granate stordenti e di manganelli e tra gli arrestati ci sono anche adolescenti. La stessa fonte ha parlato di 235 arresti compiuti finora nel corso della giornata di oggi, e di oltre un migliaio in totale.
Ucraina, media: 30 settembre messaggio Putin a parlamento russo
Il presidente russo, Vladimir Putin, potrebbe consegnare un messaggio all'Assemblea federale, il parlamento russo, venerdì 30 settembre. Lo ha riferito una fonte all'agenzia ufficiale Ria Novosti.
Ue: c'è nuovo regime visti a russi, è bene coordinarsi
"Dal 12 settembre abbiamo un nuovo regime di visti per la Russia. Ciò significa che gli Stati membri possono ancora rilasciare visti ai cittadini russi, anche se con un processo più lungo e macchinoso. La Commissione ha adottato anche le linee guida che sostengono un approccio molto più restrittivo ai visti per scopi non essenziali", con cui "intendiamo avere coordinamento e promuovere soluzioni comuni a livello Ue. Questo è essenziale per preservare uno spazio Schengen forte e soprattutto la nostra unità". Lo sottolinea all'ANSA una portavoce della Commissione Ue, interpellata sul caso dei visti ai russi in fuga.
Iran: Kiev riduce nostra presenza diplomatica, reagiremo
Teheran prenderà le misure adeguate in risposta all'annuncio di ieri dell'Ucraina di ridurre le relazioni diplomatiche con l'Iran, per la decisione della Repubblica islamica di fornire droni alle forze russe. Lo ha annunciato oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. L'Ucraina ha deciso di privare l'ambasciatore dell'Iran in Ucraina dell'accreditamento", ha spiegato Kanani, aggiungendo che la mossa deriva dalla propaganda dei media stranieri.
"L'Iran ha assunto una posizione attiva e imparziale riguardo al conflitto tra Ucraina e Russia", ha poi precisato. "Consigliamo al governo ucraino di non essere influenzato da paesi terzi che mirano a danneggiare le relazioni tra i due paesi".
Ucraina: per Varsavia è "altamente sconsigliabile" aprire le porte a obiettori russi
La Polonia non apre le porte ai russi in fuga da una potenziale mobilitazione. A chiarirlo è stato il ministro degli Esteri del governo di Varsavia, Zbigniew Rau, in un'intervista oggi all'agenzia Pap. Tanto da un punto di vista di sicurezza politica quanto da un punto di vista morale è "altamente sconsigliabile" far entrare un numero maggiore di russi, ha affermato.
Anche altri paesi vicini della Russia, gli stati baltici e la Finlandia, condividono la posizione polacca, secondo cui l'obiezione di coscienza da sola non rappresenta un motivo sufficiente. "Abbiamo deciso di sospendere l'attuale rilascio di visti ai cittadini della Federazione Russa, abolendo così i visti turistici", ha affermato Rau, che tuttavia, non ha escluso eccezioni per i russi che sono davvero contrari alla guerra e, ad esempio, hanno partecipato ad azioni di protesta.
Putin firma legge: pene più dure per disertori, facilitazioni per cittadinanza a stranieri in esercito
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato una legge che inasprisce le pene per renitenti e coloro che si rifiutano di andare a combattere. Nei giorni scorsi il leader del Cremlino ha annunciato la mobilitazione parziale nella Federazione per la guerra in Ucraina. Rischiano fino a dieci anni di carcere i disertori russi, coloro che si rifiutano di combattere o di obbedire agli ordini dei loro superiori mentre, fino ad ora, i disertori rischiavano una pena fino a cinque anni di carcere. Da allora migliaia di russi hanno abbandonato il Paese e alla frontiera con la Georgia ci sono lunghe code per uscire dalla Federazione. Attraverso la medesima legge, inoltre, Mosca faciliterà la concessione della cittadinanza agli stranieri che combattono nelle file delle forze armate russe. Lo riporta la Tass.
Volontaria italiana Giulia Schiff: Benjamin Galli un eroe, condoglianze dai freedom fighters italiani
"Certe armi illegali che utilizzano i russi sono impossibili da contrastare. Purtroppo la guerra ti dà e la guerra ti toglie, lo sappiamo tutti, ne prendiamo atto e lo accettiamo. Non lo conoscevo di persona, ma ho avuto decine di riscontri estremamente positivi". E' quanto afferma all'Adnkronos Giulia Schiff, l'ex pilota dell'aeronautica militare, a pochi giorni dalla notizia della morte di Benjamin Giorgio Galli, italiano di 27 anni poi trasferitosi con la famiglia in Olanda, che combatteva nella Legione Internazionale. Giulia Schiff si trova dall'inizio della guerra in Ucraina come volontaria nelle Forze Speciali della Legione Internazionale e successivamente nel team Masada con l'Esercito. Schiff aggiunge che il 27enne, originario della provincia di Varese, "si è fatto volere bene da tutti" ed esprime "sentite condoglianze" alla sua famiglia "da me e tutti i colleghi freedom fighters italiani.
Mosca, nominato 'macellaio di Mariupol' Mizintsev alla logistica
Mosca ha sollevato dall'incarico il generale russo Dmitry Bulgakov, vice ministro della Difesa incaricato della logistica. A sostituirlo sarà il colonnello generale Mikhail Mizintsev, il 'macellaio di Mariupol' sottoposto a sanzioni britanniche per il suo ruolo nell'assedio alla città ucraina lo scorso maggio. La logistica è ritenuto uno dei punti deboli nella campagna del Cremlino contro il Paese vicino.
Ministro esteri Lituania: non daremo asilo a disertori russi
"La Lituania non concederà asilo a chi sta semplicemente scappando dalle responsabilità. I russi dovrebbero restare e combattere. Contro Putin". Lo scrive il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, in un tweet. La questione della gestione delle richieste di asilo dei disertori russi che stanno fuggendo dal proprio Paese dopo la chiamata alla mobilitazione del Cremlino sarà tra quelle sul tavolo della riunione per il meccanismo di risposta politica integrata convocata dalla presidenza ceca dell'Ue per lunedì.
Kiev: in Lugansk referendum-farsa serve a mobilitazione
"Durante il referendum-farsa in Lugansk vengono rilasciati passaporti russi alle persone che votano e contestualmente avvisi di mobilitazione agli uomini": lo ha dichiarato alla tv ucraina il governatore in esilio Sergiy Gaidai, come riporta Ukrinform. Gaidai, aggiungendo che "lo pseudo-voto è più che altro finalizzato alla mobilitazione, non ci sono seggi elettorali preparati e semplicemente non ci sono osservatori. Inoltre, le città sono state chiuse all'ingresso e all'uscita".
"Gli impiegati pubblici sono stati immediatamente informati: se non venite al referendum o non partecipate, sarete licenziati, e poi forse qualcosa di peggio", ha concluso.
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Turchia, non riconosciamo referendum russo su annessione
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Aperte in Ucraina le urne per il secondo giorno di voto per il referendum di annessione
In Ucraina, nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk, nel Donbass, e nelle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson, tutte occupate dai russi, sono state aperte le urne per il secondo giorno delle votazioni per i referendum di adesione alla federazione russa: consultazione non riconosciuta dalla maggioranza della comunità internazionale. Il voto, ricorda l'agenzia Tass su Twitter, continuerà fino al 27 settembre.
Budapest: continueremo a concedere visti Schengen ai russi
L'Ungheria intende continuare a concedere i suoi visti Schengen ai cittadini russi, malgrado nell'Unione europea sia stata sospesa la facilitazione dei visti in conseguenza della guerra in Ucraina: lo afferma il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, in un'intervista all'agenzia russa Tass concessa a New York a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.
Kiev: attacco con droni su Odessa, due le vittime
Sono due, secondo quanto riferisce lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, le vittime dell'attacco con droni di ieri a Odessa. Altre due persone sono state ferite, secondo l'esercito citato dall'agenzia Unian. Due droni hanno distrutto un edificio amministrativo nell'area portuale, un altro è stato abbattuto dalle forze armate ucraine. Secondo il sindaco della città sul Mar Nero, Gennadiy Trukhanov, quattro edifici residenziali sono stati danneggiati. Nella serata di ieri, diversi altri droni di fabbricazione iraniana sono stati abbattuti dai missili antiaerei ucraini, riferisce lo Stato maggiore di Kiev.
Missile su Zaporizhzhia: il bilancio è di un morto e 7 feriti
È di un morto e sette feriti il bilancio di un attacco lanciato nella notte dalla Russia contro la città di Zaporizhzhia, vicino alla quale sorge la più grande centrale nucleare di Europa. Lo ha riferito il governatore dell'oblast di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, citato dal Kyiv Independent. Secondo il governatore, un razzo russo ha colpito una zona residenziale, provocando un incendio in un palazzo.
Missile russo su Zaporizhzhia, il sindaco: ci sono vittime
Un missile russo ha colpito un edificio residenziale a Zaporizhzhia, in Ucraina, secondo quanto riferito su Telegram dal sindaco ad interim Anatoliy Kurtiev e riportato da Ukrinform, uccidendo un numero imprecisato di persone. "A seguito di un attacco nemico a Zaporizhzhia, un edificio residenziale è stato danneggiato. Ci sono vittime", ha scritto il sindaco. Sul luogo del raid sono al lavoro i servizi di emergenza sanitaria. Ieri, a seguito dei bombardamenti russi su Zaporizhzhia, le infrastrutture civili della città sono state danneggiate e sono state segnalate altre vittime", scrive Ukrinform.
I russi usano droni iraniani, Kiev ritira l'accreditamento diplomatico all'ambasciatore di Teheran
L'Ucraina ha ritirato l'accreditamento diplomatico all'ambasciatore iraniano per l'uso di droni iraniani da parte dell'esercito russo. Secondo le autorità ucraine, venerdì l'esercito russo ha utilizzato droni iraniani per attaccare la regione di Dnipropetrovsk e Odessa. Sei di quei droni sono stati abbattuti dalle truppe antiaeree ucraine, secondo le stesse fonti. Dopo aver appreso dell'uso dei droni iraniani da parte dei russi, il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha incaricato il ministero degli Affari esteri di dare "una risposta dura".
Capo polizia ucraina: bilancio finale, esumati a Izyum 447 corpi
L'esumazione dei corpi dal luogo di sepoltura di massa scoperto dalle autorità ucraine a Izyum, una città nella regione orientale di Kharkov occupata dai russi, si è conclusa. Il bilancio è di 447 cadaveri, tra cui 215 di donne e cinque di bambini, secondo il capo della polizia nazionale ucraina, Igor Klymenko. "I lavori sono proseguiti per una settimana senza interruzioni: 447 corpi dei morti sono stati rimossi dalle tombe. Di loro, 215 sono donne, 194 sono uomini, 5 sono bambini e 22 sono militari. Inoltre sono stati trovati i resti di 11 persone, il cui sesso non può essere determinato al momento", ha detto l'ufficiale in una dichiarazione pubblicata su Facebook.
Zelensky: oggi rappresentanti di 20 Paesi hanno visto gli orrori di Izyum
"Tutto il mondo avrà informazioni complete su ogni crimine commesso dalla Russia nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina". Lo ha annunciato il presidente Volodymyr Zelensky in un videomessaggio alla fine del 212° giorno di guerra. "Un evento molto importante - afferma Zelensky - si è svolto oggi a Izyum, nell'oblast di Kharkiv. Rappresentanti di quasi 20 missioni diplomatiche - gli Stati baltici e l'Europa orientale, Germania, Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Danimarca, Svezia, Svizzera, Turchia, l'ambasciatore Ue - hanno visto con i propri occhi ciò che è stato lasciato dagli occupanti russi: case distrutte, camere di tortura, sepolture di massa", ha detto il capo dello Stato.
Zelensky: chi vive in territori occupati saboti i russi
"Ho una semplice richiesta a tutta la nostra gente che si trova nei territori temporaneamente occupati: fate la cosa principale: salvate la vita e aiutateci a indebolire e distruggere gli occupanti". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video serale. "Nasconditi dalla mobilitazione russa - afferma Zelensky -. Prova a raggiungere il territorio libero dell'Ucraina. E se entri già nell'esercito russo, sabota qualsiasi attività nemica, interferisci con qualsiasi operazione russa, fornisci tutte le informazioni importanti sugli occupanti: le loro basi, quartier generale, depositi di munizioni. E alla prima occasione, passa alle nostre posizioni. Fai di tutto per salvare vite umane e aiutare a liberare l'Ucraina".
Zelensky: il mondo condannerà i referendum farsa
ll presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha affermato che "il mondo reagirà con assoluta giustizia ai falsi referendum" indetti dalla Russia nelle regioni occupate e "che saranno condannati inequivocabilmente". Nel suo consueto discorso a tarda notte, il leader ucraino ha affermato che i "falsi referendum" indetti in quattro regioni ucraine per l'annessione alla Russia costituiscono "una farsa".