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Guerra in Israele, le news del 27 aprile. Hamas pubblica un nuovo video di due ostaggi. Israele: “Intesa a breve o entriamo a Rafah”

Guerra in Israele, le news del 27 aprile. Hamas pubblica un nuovo video di due ostaggi. Israele: “Intesa a breve o entriamo a Rafah”
Il segretario di Stato americano Blinken tornerà martedì in Israele per discutere dell'operazione dell'esercito a Rafa, dei negoziati sulla tregua e della liberazione degli ostaggi. Non si ferma la protesta nei campus americani
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Hamas sta studiando l'ultima controproposta israeliana sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele avverte: “Intesa in tempi brevi o entriamo a Rafah”.

Il segretario di Stato americano Blinken tornerà martedì in Israele per discutere dell'operazione dell'esercito a Rafah e dei negoziati su tregua e liberazione degli ostaggi. Per l'intelligence israeliana sarebbero vive solo 33 delle 133 persone rapite. E non si ferma la protesta nei campus americani: slitta l'ultimatum per sgomberare la Columbia e l'ateneo di Los Angeles cancella la cerimonia dei diplomi. A Parigi occupata Sciences Po.

Katz, "Se c'è accordo, sospenderemo operazione Rafah"

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha dichiarato che Israele rinvierà l'operazione militare nella città di Rafah, nel sud di Gaza, se verrà raggiunto un accordo che garantisca il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas. "Se ci sarà un accordo, sospenderemmo le operazioni su Rafah", ha detto all'emittente N12News.

Media, Israele si attende risposta Hamas entro 48 ore

Israele prevede una risposta da parte di Hamas nelle prossime 48 ore alle sue ultime proposte per un accordo di tregua e il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce l'emittente israeliana Channel 12.
Secondo l'emittente, i termini della proposta sono stati trasmessi ad Hamas a Gaza attraverso la delegazione egiziana, guidata dal capo dell'intelligence Abbas Kamel, che ieri ha avuto cinque ore di colloqui con i negoziatori israeliani: Israele si aspetta che Hamas rilasci 33 ostaggi in vita, che rispondano ai requisiti cosiddetti 'umanitari' - cioè donne, bambini, uomini di età superiore ai 50 anni e malati - ma Hamas sostiene di avere solo 20 ostaggi che soddisfano questi criteri.
Secondo l'emittente, la proposta prevede anche una fase successiva dei negoziati, in cui si discuterà la fine della guerra e il rilascio di tutti gli altri ostaggi; Israele non dovrebbe impegnarsi a porre fine alla guerra come condizione per il rilascio iniziale dei 33 ostaggi "umanitari".

Proteste pro-Gaza: 69 arresti all’università dell’Arizona

La polizia ha arrestato oggi 69 persone nel campus della Arizona State University, dopo essere intervenuta per sgombrare quello che è stato definito "un accampamento non autorizzato" dai vertici dell'università, secondo i quali "la maggioranza" dei partecipanti all'occupazione pro Gaza "non erano studenti, docenti o staff" dell'università.

Sanders risponde a Netanyahu: Non è antisemita critica l’offensiva di Israele a Gaza

"Non è antisemita o pro Hamas sottolineare, che in poco più di sei mesi, il suo governo estremista ha ucciso oltre 34mila palestinesi e ne ha feriti oltre 78mila, 70% dei quali donne e bambini". Così Bernie Sanders, il senatore ed ex candidato alla Casa Bianca della sinistra dem, ha accusato Benjamin Netanyahu di "offendere l'intelligenza degli americani" usando l'argomento dell'antisemitismo per distrarli dalle politiche "del suo governo estremista e razzista" nell'offensiva a Gaza.

"Mr Netanyahu, l'antisemitismo è una forma vile e disgustosa di intolleranza che ha fatto un male indicibile a milioni di persone", ha aggiunto in un video postato sui social, l'82enne senatore, figlio di un ebreo polacco immigrato negli Stati Uniti negli anni '20 che ha avuto molti familiari rimasti in Europa uccisi nell'Olocausto. Sanders ha più volte sottolineato l'importanza della sua identità ebraica anche per l'impegno politico, e da giovane ha vissuto in kibbutz in Israele.

Ostaggio israeliano nel video: “Qui la situazione peggiora, Netanyahu si adoperi per la nostra liberazione”

"Qui la situazione non è piacevole, è difficile, ci sono molti bombardamenti. A volte abbiamo la sensazione che stia peggiorando. Chiedo al primo ministro e all'intero governo di partecipare ai negoziati". E' quanto afferma Keith Siegel, ostaggio 64enne con doppia cittadinanza israeliana e americana, che appare, insieme al 46enne Omri Miran, nel video pubblicato oggi da Hamas.

Siegel poi chiede ai familiari degli ostaggi di "fare tutto il possibile e continuare con le proteste" per portare ad un accordo. "Ho visto varie volte le manifestazioni a Tel Aviv e Gerusalemme", ha aggiunto nel video, in cui non compare una data, ma c'è un riferimento alla Pasqua ebraica, la festività di Pesach che si sta celebrando tra il 22 e il 29 aprile. Gli ostaggi sottolineano inoltre di essere prigionieri da 202 giorni.

M.O.: video Hamas, le famiglie chiedono al governo stop guerra

Dopo che Hamas ha pubblicato un altro video di due ostaggi ancora in vita nella Striscia di Gaza, i famigliari hanno chiesto al governo di riflettere perchè non c'è scelta alternativa, a loro giudizio, che quella tra gli ostaggi stessi e la guerra. In una nota diffusa ai media, le famiglie accusano il governo del fatto che la pressione militare, che a giudizio di Benjamin Netanyahu avrebbe riportato a casa i loro cari, è fallita. "Lo Stato di Israele deve scegliere: ostaggi o guerra. Entrare a Rafah farà sì che altri ostaggi rimarranno uccisi, in cattività o sul campo di battaglia. Entrare a Rafah sarà un altro modo in cui gli ostaggi moriranno. Israele deve scegliere di far tornare a casa gli ostaggi".

Hamas: poche chance che la proposta di Israele venga accolta

Ci sono scarse possibilità che l'ultima proposta di Israele per un accordo sugli ostaggi venga accettata da Hamas "senza emendamenti sostanziali". Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas a condizione di anonimato al quotidiano libanese al-Mayadeen vicino a Hezbollah.

"La proposta che è stata presentata dagli israeliani non riflette un cambiamento fondamentale nella loro posizione. Non fornisce risposte chiare alla questione del ritiro da Gaza e di un cessate il fuoco totale", afferma il funzionario senza fornire dettagli sulla proposta.

Pro-Gaza irrompono in stand Italia a Fiera Libro Tunisi

Un gruppo di attivisti filopalestinesi ha fatto irruzione nello stand dell'Italia alla Fiera del Libro di Tunisi, nel momento in cui era presente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intonando slogan e sventolando bandiere per il popolo palestinese, inducendo il ministro ad allontanarsi.

Haaretz: 'Hamas diffonde video di 2 ostaggi a Gaza'

Hamas ha diffuso un video che mostra due ostaggi a Gaza. Lo ha riferito Haaretz. Si tratta di Keith Samuel Siegel, rapito in casa sua a Kfar Azza, e Omri Miran, sequestrato nel kibbutz Nahal Oz.

Wsj: Per Israele non c’è alternativa all’escalation

"Non c'è alternativa all'escalation" in Medioriente, "non c'è altra via d'uscita". Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Wall Street Journal sottolineando che "Israele non può fermarsi adesso, se lo facesse sarebbe pericoloso per se stesso e per l'intera regione". L'analisi arriva da Israele lo stesso giorno in cui il vice Segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha parlato di "una guerra su vasta scala" per mettere fine alla presenza degli israeliani al confine con il Libano.

Abbas ringrazia Sanchez per posizioni su Palestina

In una lettera al premier spagnolo, Pedro Sanchez, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, ha espresso il suo apprezzamento per le posizioni di "lunga data" e "di principio" sulla questione palestinese. Lo riporta Wafa., aggiungendo che Abbas ha anche espresso la sua gratitudine per il sostegno della Spagna per giungere a una pace giusta e alla stabilità nella regione del Medioriente, in particolare alla luce delle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza.

Hezbollah, 'guerra metterà fine a presenza di Israele al nord'

Una guerra su larga scala non riporterà "i residenti israeliani nelle loro case al nord", ma metterà fine alla loro presenza nella zona "una volta per tutte e per sempre". Lo ha detto - riferito dai media - il vice segretario generale degli Hezbollah Naim Qassem. "Gallant - ha spiegato riferendosi al ministro della difesa israeliano - ci minaccia che se non fermiamo gli attacchi, attaccherà il Libano per far ritornare i residenti del nord nelle loro case". "Voglio dirgli - ha aggiunto - che questa guerra non solo non farà ritornare i sionisti alle loro abitazioni ma è probabile metta fine alla loro presenza nei territori occupati al nord una volta per tutte e per sempre".

Wef: si apre domani a Riad vertice speciale su sfide economia

Si apre domani a Riad in Arabia Saudita e si concludera' il giorno seguente la riunione speciale del World Economic Forum dedicata alla collaborazione globale per la crescita e lo sviluppo a cui parteciperano circa 1.000 leader globali provenienti da 92 paesi. Secondo quanto annunciato dagli organizzatori, l'incontro promuovera' approcci lungimiranti alle crisi comuni, pur rimanendo realistici riguardo ai compromessi a breve termine. Il meeting offrira' inoltre l'occasione per lavorare a colmare il crescente divario Nord-Sud su questioni quali le politiche economiche emergenti, la transizione energetica e gli shock geopolitici. Fra i leader attesi a Riad, il segretario di Stato americano Antony Blinken come confermato oggi in conferenza stampa dal presidente del WefBorge Brende. Blinken, ha detto Brende, arrivera' di ritorno dalla Cina e prima di recarsi in Israele. "C'e' una sorta di nuova dinamica nelle discussioni sugli ostaggi e (...) una possibile via d'uscita dall'impasse in cui ci troviamo a Gaza", ha dichiarato il presidente del Wef senza fornire dettagli. Ci sara' anche "un dibattito sulla situazione umanitaria a Gaza" - ha aggiunto Brende - mentre "gli aspetti regionali, anche con l'Iran, verranno discussi" nel corso di un incontro che potrebbe "diventare molto importante". Al meeting saranno presenti anche l'alto rappresentante europeo per gli affari esteri Josep Borrell e la presidente del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva

Di nuovo in piazza le famiglie degli ostaggi

Le famiglie dei circa 130 ostaggi israeliani prigionieri di Hamas a Gaza torneranno a manifestare questa sera a Tel Aviv per chiedere che si arrivi ad un accordo che consenta il rilascio dei loro parenti. Dopo la proposta israeliana, l'attesa risposta di Hamas e in vista della possibile operazione di terra a Rafah, il Forum delle famiglie ha sostenuto che occorre una intesa e che il suo raggiungimento "è una massima priorità nazionale". "Ora - ha detto il Forum - è il momento di dimostrare per ottenere il rilascio degli ostaggi.C'e' un esteso consenso in tutti i segmenti della società israeliana per approvare un accordo per il ritorno di tutti i rapiti".

La Cina ospiterà colloqui tra il gruppo militante islamico Hamas e i rivali di Fatah

Lo confermano i due gruppi e un diplomatico con sede a Pechino. Come riporta Reuters si tratta di una "incursione" di rilievo da parte della Cina nella diplomazia palestinese nel mezzo della guerra nella Striscia di Gaza.Un funzionario di Fatah ha detto che una delegazione, guidata dall'alto funzionario del gruppo Azzam Al-Ahmed, e' partita per la Cina. Un funzionario di Hamas ha detto che la squadra della fazione impegnata nei colloqui, guidata da Moussa Abu Marzouk, e' arrivata ieri.

Hamas ha avuto risposta ufficiale da Israele su tregua: “Studieremo”

Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale di Israele alla sua ultima proposta di tregua e la studierà prima di presentare la sua risposta, ha afferma in una nota il secondo in comando del gruppo estremista Khalil Al-Hayya."Hamas ha ricevuto oggi la risposta ufficiale dell'occupazione sionista alla proposta presentata ai mediatori egiziano e del Qatar il 13 aprile", ha dichiarato Al-Hayya che attualmente risiede in Qatar, in una dichiarazione pubblicata dal gruppo

Bbc: possibili truppe britanniche a Gaza per il sostegno alla consegna degli aiuti

Le truppe britanniche potrebbero essere inviate a Gaza per assistere nella consegna degli aiuti attraverso una nuova rotta marittima. Lo ha riferito la Bbc. Mentre gli Stati Uniti hanno precedentemente affermato che le loro forze non sarebbero sbarcate, si ritiene che il Regno Unito stia valutando la possibilità di inviare truppe britanniche quando il corridoio degli aiuti verrà aperto il mese prossimo. Al momento, essuna decisione è stata presa, avrebbero riferito le fonti britanniche.

Media: la Cina ospita "colloqui di unità" tra Hamas e Fatah

La Cina ospiterà colloqui tra il gruppo militante islamico Hamas e i suoi rivali Fatah, secondo quanto riferito dai due gruppi e da un diplomatico con sede a Pechino.
Come riporta Reuters si tratta di una "incursione" di rilievo da parte della Cina nella diplomazia palestinese nel mezzo della guerra nella Striscia di Gaza.
Un funzionario di Fatah ha detto che una delegazione, guidata dall'alto funzionario del gruppo Azzam Al-Ahmed, è partita per la Cina. Un funzionario di Hamas ha detto che la squadra della fazione impegnata nei colloqui, guidata da Moussa Abu Marzouk, è arrivata ieri.

Media: Ben Gvir forse dimesso in serata dopo incidente auto

Dovrebbe essere dimesso questa sera il ministro della sicurezza nazionale, e leader di destra radicale, Itamar Ben Gvir, coinvolto ieri a Ramla - nel centro di Israele - in un incidente stradale a bordo di un'auto di stato sulla quale viaggiava con la figlia. Lo hanno riferito i media ricordando, in base alla ricostruzione di un testimone sul posto, che l'auto del ministro è passata con il rosso ad un semaforo impattando con un'altra macchina. L'ufficio del ministro ha spiegato che "era in un viaggio operativo" e che "Ben Gvir è un ministro minacciato che in quel momento si trovava in una città a popolazione mista". La figlia di Ben Gvir è stata dimessa questa mattina.

(afp)

Abu Mazen vedrà gli attori regionali a margine del Wef a Riad

Il presidente palestinese, Abu Mazen, e diversi funzionari internazionali saranno a Riad questa settimana per colloqui volti a spingere per un accordo di pace a Gaza che si terranno a margine di un incontro del Forum economico mondiale (Wef). Lo ha detto il presidente del Wef, Brende: "Abbiamo gli attori chiave a Riad e speriamo che le discussioni portino a un processo di riconciliazione e pace", ha sottolineato in una conferenza stampa, aggiungendo che la crisi umanitaria di Gaza sarà all'ordine del giorno. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken - ricorda il Jerusalem Post -, parteciperà agli incontri insieme ai leader regionali tra cui il primo ministro del Qatar, il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita, il principe ereditario dell'Oman e funzionari del Bahrein. Il ministro degli Esteri egiziano sarà inoltre presente per aggiornare i funzionari sui colloqui che i negoziatori hanno tenuto in Israele venerdì, nel tentativo di riavviare gli sforzi bloccati per porre fine alla guerra a Gaza e restituire i rimanenti ostaggi israeliani.

Idf: “Colpito un terrorista nel sud del Libano”

L'Idf ha annunciato di aver colpito "un terrorista che stava entrando in una struttura militare usata dagli Hezbollah" nell'area di Kfarkela, nel sud del Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che nelle ultime 14 ore è stata colpita "una struttura militare di Hezbollah" nell'area Rihan, sempre nel sud del Paese. Lo stesso è avvenuto con un'altra postazione nella zona Kfarchouba e di Chebaa. "L'artiglieria dell'esercito - ha aggiunto il portavoce - ha aperto il fuoco nell'area di Aalma El Chaeb per rimuovere una minaccia".

Rafah, bambina morta per il caldo estremo

Una bambina è morta per il caldo estremo a Rafah dove le temperature stanno aumentando, aggravando la crisi igienico sanitaria della città dove hanno trovato rifugio 1,7 milioni di sfollati interni, ha reso noto l'Ufficio per il coordinamento delle questioni umanitarie dell'Onu

Al-Jazeera: raid su Rafah 15 morti di cui 8 bambini

E' di 15 morti, tra cui otto bambini, il bilancio dei raid aerei condotti nella notte da Israele su Rafah e sul campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'emittente al-Jazeera, precisando che il nuovo bilancio porta a oltre 14.500 il numero dei minori uccisi a Gaza dall'inizio della guerra.

NYT: “Se Israele invade Rafah, Biden considerarà di restringere la vendita di alcune armi allo stato ebraico”

Se Israele invadesse Rafah nel sud della Striscia, il presidente Joe Biden potrebbe considerare di restringere la vendita di alcune armi allo stato ebraico. Lo ha sostenuto in un fondo sul New York Times (Nyt) il giornalista Thomas Friedman che cita alcune fonti Usa secondo cui l'amministrazione Biden crede che l'annunciata operazione di terra a Rafah possa mettere anche in pericolo un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Non solo, l'invasione di Rafah - secondo le stesse fonti - metterebbe a rischio le iniziative che gli Usa intendono promuovere nella regione. In sostanza, "la formazione di una forza di pace araba che potrebbe rimpiazzare l'esercito israeliano a Gaza, un accordo diplomatico sulla sicurezza tra Israele, Arabia Saudita, Stati Uniti e palestinesi e, infine, l'unione di stati arabi moderati e alleati europei in una coalizione contro le minacce missilistiche dell'Iran nei confronti di Israele". Tutte iniziative collegate - ha sottolineato Friedman - legate al fatto che Israele lascia la Striscia e raggiunga un cessate il fuoco.

Halevi: “Centinaia di terroristi si stanno arrendendo a Gaza”

Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha informato il gabinetto di sicurezza che centinaia di terroristi si stanno arrendendo a Gaza. Lo riferiscono i media nazionali, riportando la domanda del ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir: "Non avremmo potuto ucciderne qualcuno?". Il generale Halevi ha risposto: "Non spariamo a chi si arrende, non c'è alcun dubbio". Il ministro dell'Agricoltura, Avi Dichter, ha commentato la domanda di Ben-Gvir affermando: "Non sono sicuro che lei sia un ministro di Israele o di un altro Paese".

Il capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano Herzi Halevy vicino alle dimissioni

Lo riporta l'emittente Channel 12, secondo cui la decisione arriverà in un "futuro prossimo" e sono già in corso discussioni sul nome del suo successore. Secondo la stessa emittente, inoltre, diversi alti ufficiali dell'esercito si stanno consultando con gli avvocati in vista delle indagini sulla mancata reazione all'attacco di Hamas del 7 ottobre. La notizia sul probabile passo indietro di Halevy segue le dimissioni rassegnate il 22 aprile dal capo dell'intelligence israeliana, Aharon Haliva, che si è assunto la responsabilità dei fallimenti della sicurezza

Ripreso l’invio di aiuti umanitari da Cipro

L'invio di aiuti a Gaza da Cipro sono ripresi dopo la pausa dovuta all'uccisione di operatori umanitari. Lo scrive l'agenzia Reuters citando una fonte cipriota secondo cui e' partita una nave carica di cibo per l'enclave palestinese assediata dopo una pausa seguita all'uccisione di sette operatori umanitari da parte di Israele. La Ong World Central Kitchen ha sospeso gli aiuti per rivedere la propria attivita' nel territorio dopo l'attacco di inizio aprile, bloccando le spedizioni dirette a Gaza da Cipro. Una piccola nave mercantile ha lasciato il porto di Larnaca ieri notte, con gli aiuti donati dagli Emirati Arabi Uniti, ha detto una fonte cipriota. Gli Stati Uniti hanno avviato la costruzione di un molo galleggiante sulla costa mediterranea di Gaza che consentira' la consegna di aiuti preselezionati a Cipro con la supervisione israeliana. Una volta che gli aiuti raggiungeranno Gaza, dovranno comunque passare attraverso i checkpoint israeliani a terra.

L’Iran libera equipaggio della nave sequestrata

L'Iran ha rilasciato i 25 membri dell'equipaggio della nave portacontainer 'Ariel' di Msc battente bandiera portoghese ma "collegata a Israele", sequestrata il 13 aprile dai Guardiani della Rivoluzione nello Stretto di Hormuz. Lo afferma il ministero degli Esteri iraniano, citato dal sito dell'agenzia Reuters. La nave fu presa con la forza pochi giorni dopo l'attacco attribuito a Israele contro il consolato iraniano a Damasco e per l'occasione Teheran dichiarò che avrebbe chiuso lo stretto, che chiude il Golfo Persico.

Ancora bombe su Gaza. Idf: “ Colpiti nelle ultime 24 ore circa 25 obiettivi terroristici"

Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui tra questi "una postazione di lancio di razzi usata per attacchi precedenti nella città di Ashdod". "Un'altra postazione di lancio - ha continuato la stesa fonte - è stata colpita la notte scorsa a Khan Yunis, usata per colpire i soldati all'interno di Gaza". Operazioni - ha aggiunto - sono state condotte nella parte centrale della Striscia dove è stato colpito anche "un veicolo con otto operativi di Hamas".

Israele: “Uccisi 2 terroristi al checkpoint di Salem”

L'esercito israeliano ha annunciato di "aver ucciso due terroristi arrivati con un veicolo al checkpoint di Salem", in Cisgiordania, vicino a Jenin, e che "avevano aperto il fuoco in quella direzione". Lo ha detto il portavoce militare israeliano, spiegando che i militari hanno confiscato "due fucili M16 usati per condurre l'attacco".

Sirene antirazzi suonano nel nord di Israele

Le sirene di allarme antirazzi stanno risuonando nel nord di Israele, in particolare nella zona di Shomera, a ridosso del confine con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Houthi: "Bersagliati petroliera britannica e drone Usa in Yemen"

Gli Houthi dello Yemen hanno preso di mira l'Andromeda star, una nave petrolifera britannica, nel Mar Rosso, e il drone statunitense mq9 nello spazio aereo della provincia di Saada, in Yemen. Lo ha detto, secondo Al Arabiya, il portavoce militare del gruppo spalleggiato dall'Iran, Yahya Sarea.

La Columbia vieta il campus a uno dei leader della protesta

La Columbia ha vietato il campus universitario a Khymani James, uno dei leader della protesta pro-palestinese, per aver detto in video su Instagram a gennaio che "i sionisti non meritano di vivere". Lo riporta la Cnn.
Il ragazzo si è scusato scrivendo su X di essersi lasciato andare sull'onda del momento. Le scuse però non sono valse a nulla. "Voglio chiarire che le chiamate alla violenza e le dichiarazioni che prendono di mira individui sulla base della loro religione, etnia o identità nazionale sono inaccettabili e violano la politica dell'università".

Il Senato dell’università della Columbia chiede indagine sui vertici dell’ateneo

Il senato della Columbia University - l'organismo composto da docenti, studenti e amministratori dell'università - chiede un'indagine sui vertici dell'ateneo per violazione dei protocolli e messa in pericolo della libertà accademica. La richiesta segue la decisione della scorsa settimana della presidente dell'università Nemat Shafik di chiamare la polizia nel campus, con conseguenti 100 arresti fra i manifestanti pro-palestinesi.

Hamas studia la controproposta israeliana

Hamas sta studiando l'ultima controproposta israeliana in vista di una tregua dei combattimenti a Gaza e del rilascio di ostaggi.
"Oggi Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale dell'occupazione sionista alla nostra posizione che era stata consegnata ai mediatori egiziani e del Qatar lo scorso primo aprile - ha detto il numero 2 di Hamas per la striscia di Gaza, Khalil al-Hayya - il movimento studierà questa proposta e presenterà la sua risposta una volta completato lo studio".
I dettagli di questa controproposta per la tregua non sono filtrati, ma la stampa israeliana ha ipotizzato l'inizio della prossima settimana per la possibile liberazione dei primi 20 ostaggi.

Onu, confidiamo in negoziati Egitto-Israele per tregua

L'Onu non è coinvolta nei negoziati tra l'Egitto e Israele sul cessate il fuoco, ma si augura che i "colloqui siano fruttuosi e che vedremo il cessate il fuoco umanitario". Lo ha detto il portavoce Stephane Dujarric, commentando le notizie riguardo il viaggio di un'alta delegazione egiziana in Israele.

(afp)

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