Politica

Salvini: "Sì alla cittadinanza a Rami, è come se fosse mio figlio". Di Maio: "Felice di averlo convinto"

Rami, il ragazzino 13enne che ha chiamato i carabinieri dal bus dirottato (ansa)
Il titolare del Viminale ripete che è "tenuto a far rispettare le leggi", ma aggiunge: "Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare". L'altro vicepremier rivendica il risultato. Il Bonafede su Radio Capital: "Bisogna concederla. Lo ius soli non c'entra". Il ragazzino: "Non me l'aspettavo, sono contento". Il papà di Adam: "Anche mio figlio la merita"
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"Sì alla cittadinanza a Rami perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio, le leggi si possono superare". Questa la svolta fatta oggi da Matteo Salvini sulla questione che sta tenendo banco nel dibattito politico, dopo che ieri il ministro dell'Interno era passato da un atteggiamento possibilista a uno di parziale chiusura. "Purtroppo non ci sono gli elementi" per concedere la cittadinanza anche ai familiari, aveva detto facendo riferimento a presunti precedenti che riguarderebbero suo padre.

Bus incendiato, sì alla cittadinanza a Rami: il padre e il ragazzo lo scoprono in diretta



L'altro vicepremier, Luigi Di Maio, rivendica: "Nei giorni scorsi avevo inviato una lettera proprio ai ministeri competenti per chiedere loro di conferire la cittadinanza per meriti speciali al piccolo Rami. Sono felice di aver convinto anche Salvini sulla cittadinanza a questo bambino". "Sono felice, non me l'aspettavo", è stato il primo commento di Rami, il ragazzino eroe del bus dirottato, finora privo della cittadinanza. "Ha fatto i salti di gioia - ha aggiunto il padre - mi hanno telefonato per dirmi che il ministro Salvini ha chiamato la polizia e ha comunicato che mio figlio avrà la cittadinanza. Siamo felicissimi e di questo lo ringraziamo molto".

E intanto Salvini ha invitato al ministero 5 ragazzi della scuola media "Vailati" e 12 carabinieri, che sono stati coinvolti nella vicenda del dirottamento dello Scuolabus, sulla strada Paullese, in zona San Donato Milanese, in provincia di Milano. È quanto si apprende da fonti del Viminale. I ragazzi che incontrerà sono Adam, che dopo aver nascosto il telefonino al terrorista, è riuscito a chiamare i Carabinieri, fornendo indicazioni utili; Aurora, che presa in ostaggio, ha mantenuto calma e sangue freddo; Fabio, che ha parlato con il terrorista, cercando di dissuaderlo e tranquillizzarlo; Nicolò, che si è offerto come ostaggio, dopo la richiesta del terrorista; Rami, anche lui capace di nascondere il telefonino chiamando i carabinieri e fornendo ulteriori utili informazioni.

E interviene il papà di Adam, anche lui di origini egiziane: "Sarebbe bello che dessero la cittadinanza anche a mio figlio Adam, che, come si è sentito anche dalle registrazioni delle telefonate al 112, ha chiamato i soccorsi. Adam è un ragazzo sensibile ed è rimasto molto male del fatto che tutti, anche a scuola, parlino del compagno ma non di lui". Per i ragazzini, in serata, anche l'invito allo stadio di Parma per la partita della nazionale.
 
Sul tema della la cittadinanza a Rami  già in mattinata era intervenuto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: "Credo si debba riconoscere un merito e dare un riconoscimento importante a un bambino che è stato capace di essere forte e di evitare una tragedia, aveva detto a Circo Massimo su Radio Capital. Poi, dopo il dietrofront di Salvini, ha aggiunto: "Prendiamo atto che finalmente Salvini si è convinto".

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Quanto allo ius soli, il Guardasigilli si tiene sulla stessa linea di Luigi Di Maio e chiarische che "non ha nulla a che fare con questa vicenda e non è nel contratto di governo: M5s ha più volte ribadito che va discusso nell'agenda europea. Mi fa sorridere chi parla dello ius soli e quando era al governo non ha approvato la legge".



Prima della svolta di Salvini, c'era stato anche un intervento della ministra della Funzione pubblica Giulia Bongiorno: "Con il cuore non vedo perché non concedere la cittadinanza a Rami", ma "con la legge bisogna verificare se ci sono i presupposti". Per il ragazzino quindi "tantissima simpatia, penso che sia coraggioso", ma "siamo al governo e dobbiamo fare le cose per bene". Qualche ora dopo la linea è cambiata.
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