Politica

Lo show di Salvini al Maurizio Costanzo: canta, chiede l'autografo a Mahmood e dice sì alla cittadinanza per Rami

La stretta di mano tra Salvini e Mahmood, che sulla camicia ha la scritta (in inglese) incontri ravvicinati del terzo tipo  (ansa)
Non solo politica. Il ministro dell'Interno, ospite del programma di Canale 5, stringe la mano al vincitore di Sanremo: "È l'idolo di mio figlio". Battute, applausi scroscianti. Tutto è costruito per esaltare il protagonista. Che annuncia la concessione della cittadinanza al ragazzino eroe del bus dirottato
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Maurizio Costanzo invita il ministro dell'Interno Matteo Salvini a salutare Mahmood. "Alessando è mio concittadino, siamo milanesi uguali. Mio figlio è strafan, se mi fai un autografo - dice il vicepremier al cantante - lo porto a casa molto volentieri". Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo con Soldi, gli stringe la mano: alcune dichiarazioni tra loro, dice, sono state "strumentalizzate un po'". Canta, saluta, stringe mani, si rivolge al pubblico in delirio. Salvini è la star del Maurizio Costanzo show - la puntata andrà in onda giovedì su Canale 5 - fa pure la passerella alla fine della registrazione.
Palco affollato di ospiti, da Mogol a Mara Venier all'imitatrice Gabriella Germani che imita la Venier cotta di Salvini: "Mi fa sangue", poi imita Lilli Gruber che lo presenta come "indossatore di felpe". Grandi risate.


Si capisce che Costanzo fa il tifo per il ministro, gli fa tutte le domande del caso. La prima su Rami: "Sì alla cittadinanza a Rami perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Io sono tenuto a farle rispettare, ma in atti di particolare impegno e bravura se c'è anche un cavillo lo superiamo. Se qualcuno lo merita ha quello che si merita" dice Salvini, tra gli applausi scroscianti. "La cittadinanza italiana la leverei all'italianissimo che ha messo quell'autista a guidare quel pullman". Ancora applausi. Si capisce che la trasmissione si è trasformata nel Matteo Salvini show

Camicia bianca - molto dimagrito anche lui, come Matteo Renzi - e piuttosto sudato, Salvini parla del rapporto con Di Maio. "Con Di Maio" spiega il vicepremier "ci messaggiamo quasi tutti i giorni, si parla di lavoro, cantieri, tasse, scuola e giustizia. Siamo un po' come Mogol e Battisti? Con Di Maio si vince e si perde insieme, Mogol e Battisti andavano avanti insieme. La Tav? Di Maio la pensa in maniera diversa, c'è scritto sul contratto che si può cambiare. Il treno inquina di meno. L'Italia ha bisogno di viaggiare in sicurezza. Io scaverei ovunque".

C'è un clima da "quattro amici al bar", Salvini  è invocato da urla da stadio "Salvini, Salvini". "Non sono parenti miei, non li conosco" chiosa il ministro soddisfatto.

Racconta del tour in Basilicata "una terra stupenda.  Io non mangio mai i peperoni, mi hanno fatto assaggiare il peperone crusco, buono come la patatine fritte. Ho preso tanto sole tra Matera  e Potenza". "Da giovane che pensava di fare?" chiede Costanzo. "Il calciatore del Milan" risponde  Salvini "poi mi sono accorto dei miei limiti. Ho pensato di fare il giornalista sportivo e ho cominciato a scrivere, poi ho fatto il consigliere comunale ora il ministro dell'Interno". Dice a Costanzo: "La seguivo da bambino coi miei genitori, e non avrei mai immaginato di arrivare alla 4436esima puntata seduto qui con lei".

Chiama Alessandro Mahmood " mio concittadino. Hanno costruito polemiche inesistenti.  A distanza l'abbiamo già chiarita. Penso che qualcuno abbia strumentalizzato. Siamo milanesi uguali". La versione Salvini papà è bucolica " Con i miei figli Mirta e Federico andiamo in mezzo alle mucche e ai maiali, in campagna". Poi racconta quando il figlio, sedici anni, lo chiamò: "Papà devo fare uno sciopero contro di te, che faccio, supero il picchetto?" Gli ho risposto: "Fregatene esci vai a giocare a pallone e divertiti con i tuoi amici. Ho fatto tanti di quegli scioperi io, all'epoca si andava a giocare a biliardo. Andavamo a vedere De Andrè, ricordo il concerto che fece con la Pfm. Oggi forse i ragazzi andrebbero a vedere i video di Mahmood".

Chitarra e voce, Gianmarco Carroccia, talentuoso ex allievo di Mogol canta Battisti e  Salvini fa il coro per Emozioni, poi Un'avventura. Anche il ministro suonava la chitarra da ragazzo: "L'ho presa da giovane per cuccare, non mi ha aiutato... L'ho ripresa dalla cantina dopo cinque anni". Ecco che arriva una chitarra sul palco, Venier insiste: "Guardi non mi manca il coraggio" dice Salvini, "ma non vorrei fare brutta figura". Promette di esibirsi la prossima volta. Poi per Dieci ragazze ("No, questa è meglio che non la canto" dice ridendo) divide il microfono con Mara Venier.

Costanzo gli ricorda che il Papa è andato a trovare il sindaco di Roma Virginia Raggi e non ha trovato topi in giro. "Roma è grande ma sono straconvinto che i romani meritino di più. Non è colpa di Tizio e di Caio, come superficie è grande sette volte Milano. Ma non penso che serva uno scienziato per togliere l'immondizia".  Dice che le scuse di Cesare Battisti dopo 40 anni "arrivano tardi.  È vero che il carcere deve rieducare, ma penso che chi ha ucciso persone innocenti deve finire i suoi giorni in carcere.  Sarò a Parigi per gli altri 15 terroristi, ho la testa dura". Spiega che sta lavorando all'affido di famiglia, "all'affido condiviso, perché è pieno di nonni che perdono i nipoti. Va tolto di mezzo il bimbo come merce di scambio per alzare il prezzo. In tutti i lavori del mondo se sbagli paghi, non puoi sequestrare una bambina ai genitori, ci sono tante case famiglia che accolgono per carità cristiana, altre case sono solo business".

Le critiche non lo sfiorano: "Non mi arrabbio più quando mi attaccano Roberto Saviano, Fabio Fazio, Gad Lerner. Non mi sono arrabbiato neanche quando il Milan ha perso il derby... Figuriamoci. Non ho nulla contro Fazio, guadagna 4 milioni di euro l'anno per fare campagna elettorale". Costanzo lo invita a fare la passerella. Salvini versione popstar non si sottrae. Ovazione, saluta, tutto il pubblico è in piedi.
 
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