Politica

Pd, Zingaretti vara la segreteria. Il capogruppo renziano al Senato Marcucci attacca: "Unica matrice identitaria"

Nicola Zingaretti  
ll leader dem annuncia le nomine. Una squadra "derenzizzata". Critiche dagli uomini dell'ex premier. Intanto l'area Giachetti si riunisce ad Assisi. E lancia l'affondo: "Il nuovo corso? Giustizialismo insopportabile"
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Via libera alla segreteria di Nicola Zingaretti. In ore difficili per il Partito democratico, scosso dal caso Lotti, il leader dem annuncia gli incarichi. Una squadra di quindici persone, 8 uomini e 7 donne. Il grosso delle nomine è espressione della maggioranza  Di sicuro si tratta di una segreteria derenzizzata. Tanto che il numero uno dei senatori dem, Andrea Marcucci, subito insorge: "La segreteria non assomiglia al partito del noi. Vedo un'unica matrice identitaria in un partito che è nato per valorizzare i riformismi. È una scelta che non condivido". Mentre fonti del Nazareno fanno sapere che l'offerta era stata avanzata anche alle minoranze. Insomma, acqua agitate in vista della direzione convocata per martedì.

Ma ecco la squadra. Il coordinatore sarà Andrea Martella, parlamentare dal 2001 al 2013, vicino al vicesegretario Andrea Orlando. Agli Esteri va Enzo Amendola, già sottosegretario agli Esteri. Chiara Braga - urbanista e deputata della commissione Ambiente - va alla Sostenibilità. Alle imprese Pietro Bussolati, che è stato segretario provinciale del Pd a Milano e ora è consigliere regionale in Lombardia. Andrea Giorgis alle riforme istituzionali. Maria Luisa Gnecchi al Welfare. Alle Infrastrutture Roberto Morassut. Alle Politiche della sicurezza Roberta Pinotti, senatrice ed ex ministra della Difesa. Al Lavoro Giuseppe Provenzano, economista e direttore dello Svimez. A Nicola Oddati va il mezzogiorno. Agli Enti locali Marina Sereni. All'organizzazione Stefano Vaccari, che è stato sindaco di Nonantola, in provincia di Modena, e senatore in commissione Ambiente. Alla Pubblica amministrazione Antonella Vincenti. Alla scuola un'insegnante. Camilla Sgambato. Al Terzo settore Rita Visini. Si avvia poi la costituzione di "forum" aperti alla partecipazione di rappresentanti dell'associazionismo, del volontariato, delle forze sindacali, delle professioni e il coordinatore sarà Marco Furfaro. Maurizio Martina, sfidante di Zingaretti alle primarie,  ha avuto l'incarico di occuparsi della riforma dello Statuto dem.



Intanto ad Assisi è in corso il raduno della corrente di Roberto Giachetti. Che si apre con l'affondo di Luciano Nobili, presidente dell'associazione Sempre Avanti. "Si parla di nuovo Pd, Zingaretti ci spieghi come funziona: vedo tanta nostalgia del passato, uno sguardo indietro alle 'gioiose macchine da guerra. Non vedo novità, solo un vecchio, insopportabile giustizialismo", dice. Un attacco al "giustizialismo" a poche ore dal passo indietro di Luca Lotti, coinvolto nel caso Csm, nelle intercettazioni sul mercato delle nomine per la procura di Roma e non solo. Nobili, che parla avendo accanto Roberto Giachetti e Anna Ascani - protagonisti alle ultime primarie del ticket contro Zingaretti e Martina - dice anche: "L'unica cosa nuova nel Pd è una minoranza che non fa il fuoco amico su chi ha vinto il congresso, diversamente dal passato. Ma la nostra lealtà ha un limite che si chiama pazienza".


Da giorni diversi renziani sono impegnati nella difesa di Lotti. È stato "oggetto di vergognose parole e comportamenti da compagni di partito", dice Nobili. Poi torna su quello che accadde dopo il tonfo elettorale della politiche del 2018. "Alcuni esponenti della maggioranza Pd dicevano in campagna elettorale 'dovremmo fare un accordo con M5S', mentre noi ci siamo concentrati sulla campagna. L'unico allargamento di 'Piazza Grande' e 'campo largo' sono stati D'Alema e Bersani. D'ora in poi saremo leali ma intransigenti".

Parla, ad Assisi, anche l'ex sottosegretario Sandro Gozi: "Occorre costruire qualcosa di più ampio. Finora il campo largo lo abbiamo visto solo verso sinistra, mentre secondo me c'è uno spazio centrale che va occupato".

Walter Verini, scelto da Zingaretti come commissario in Umbria dopo il caso che ha portato alle dimissioni della governatrice Marini, prende le distanze: "Gli incontri dove si discute di politica e di idee sono sempre positivi ma è una riunione di corrente. Io personalmente amo sempre discutere tutti insieme e queste riunioni le farei sempre senza intercapedini, solo dentro al Pd".

La convention è appena iniziata. Domani ci saranno, tra gli altri, anche Maria Elena Boschi, Ettore Rosato, Simona Bonafè. Di certo la riunione contribuirà ad agitare le acque nel partito. 

 
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