Politica

La delegazione M5S nell'incontro con il capo dello Stato Mattarella 

Consultazioni, Di Maio allontana le urne: "Pronti a dialogo su nuova maggioranza". Assemblea M5S dà mandato per incontrare il Pd sul taglio dei parlamentari

Al Colle sentiti i partiti maggiori. Il leader della Lega chiede il voto ma non chiude al Movimento: "Se si vuol far ripartire il Paese, siamo pronti". Zingaretti: "Serve un nuovo governo o voto". Fdi, Meloni: "Elezioni unica strada". Berlusconi: "Esecutivo di centrodestra o alle urne". Domani l'incontro fra delegazioni Pd e 5Stelle

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Nel secondo giorno di consultazioni - in cui il presidente Mattarella ha incontrato i partiti maggiori - è lo scenario del governo giallo-rosso quello sotto i riflettori. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti - dopo l'incontro con il capo dello Stato - dice che serve un "governo di svolta" non un "esecutivo a ogni costo". Mentre il leader leghista Matteo Salvini ripete che la "via maestra sono le elezioni" ma non chiude ai 5Stelle. Anzi elogia Di Maio dicendo che ha "lavorato bene per il Paese". Insomma, prova a incunearsi nella difficile trattativa tra Pd e Cinquestelle.  Ma la svolta arriva proprio con Luigi Di Maio - che guida l'ultima delegazione sentita dal capo dello Stato - e dice che sono "avviate interlocuzioni per una maggioranza solida", pur senza citare il Pd. E allontana di fatto le elezioni anticipate perché - dice - "l'economia ci preoccupa". Inoltre, non cita affatto Giuseppe Conte e questo lascia capire che la strada del Conte bis potrebbe essere stata abbandonata dal Movimento. Infine ottiene il mandato, dall'assemblea M5S, per trattare sul taglio dei parlamentari. Un sì che arriva per acclamazione. A gestire il negoziato saranno il capo politico e i due capigruppo, Di Maio e D'Uva che domani incontreranno una delegazione del Pd composta dai capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio e dai vicesegretari Andrea Orlando e Paola De Micheli.


Crisi di governo: Di Maio: "Avviate interlocuzioni per maggioranza solida. Non lasciamo la nave affondare"



Intanto - fuori del Quirinale - si è acceso lo scontro interno al Pd sulle condizioni per la nascita di un eventuale governo giallo-rosso. Ma la trattativa a sera sembra pienamente avviata. Tanto che Zingaretti dice che "su questo quadro si può iniziare a lavorare". I tempi però sono stretti, avverte Mattarella nel suo discorso finale. Nuove consultazioni martedì prossimo. In caso di fallimento, il voto anticipato sembra inevitabile.
 

Salvini: "Via maestra sono le elezioni". Ma lancia appello a Di Maio

Matteo Salvini - dopo l'incontro con Mattarella - ha pronunciato un discorso dal doppio registro, da un lato ha ribadito che la via maestra non può essere un governo di palazzo o un governo "contro", ma solo le elezioni. "Abbiamo scelto di portare nelle case degli italiani le cose che non vanno, qualche anno fa sarebbero rimaste nelle stanze segrete. L'Italia non può permettersi di perdere tempo, con un governo che litiga". Ha attaccato gli eventuali alleati del governo giallo-rosso: "Faranno a Bibbiano il cdm sulla famiglia?". Ma poi ha continuato a lasciare più di uno spiraglio aperto nei confronti dei Cinquestelle: "Se c'è la voglia di lavorare, la Lega è nata per questo. Se i no diventano sì, io non porto rancore". L'ultimo appello.

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Di Maio: "Preoccupati per l'economia, non lasciamo Italia affondare"

La replica di Di Maio comincia con l'elenco delle crisi aziendali lasciate aperte dalla fine del governo. "Al capo dello Stato abbiamo portato le nostre preoccupazioni per l'economia", dice. "Si rischia di tornare a una crisi come nel 2008". Poi rivendica: "Noi abbiamo la maggioranza in Parlamento". Ed elenca dieci obiettivi prioritari per il Paese. Mettendo il taglio dei parlamentari al primo posto, e poi anche la legge sul conflitto di interessi, la riforma della Rai, un green new deal, un piano per il rilancio del Sud, la riforma del sistema bancario, la tutela dei beni comuni a partire da acqua e sanità. Più tardi fa sapere: "Il taglio dei parlamentari è il presupposto per la continuazione della legislatura".

Consultazioni, Zingaretti: "Governo di svolta, altrimenti si vota"




Zingaretti: "Pronti a un governo di svolta con il M5s"

Nicola Zingaretti era stato al Colle in mattinata, con Gentiloni e i capigruppo di Camera e Senato, Delrio e Marcucci: "Abbiamo espresso al presidente la disponibilità a verificare la possibilità di una diversa maggioranza e l'avvio di una fase politica nuova nel segno della discontinuità politica e programmatica", ha detto. E poi: "Siamo distanti dal M5s, ma è utile provare con un governo di svolta". Insomma, il tema della discontinuità su cui il Pd insiste da giorni.

Il segretario dem ha indicato alcuni "primi principi non negoziabili" del nuovo programma, tra cui la riconferma della vocazione europeista per l'Italia, la democrazia rappresentativa, la sostenibilità ambientale, l'equità sociale e nuove politiche europee di gestione dei flussi migratori. E ha concluso: "Non un governo a qualsiasi costo ma alternativo alle destre, solido, nuovo e con ampia base parlamentare. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare allo stato attuale, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni alle quali il Pd è pronto".



In realtà le condizioni irrinunciabili di Zingaretti al M5s sono tre: abolizione dei decreti sicurezza, preaccordo sulla manovra e no al taglio dei parlamentari così com'è.

Consultazioni, Meloni: "Per Fdi le elezioni sono l'esito più rispettoso della Costituzione"


Fratelli d'Italia: voto unica strada possibile

In mattinata Giorgia Meloni, leader di Fdi, ha ribadito la posizione già espressa pubblicamente, ossia il ritorno immediato alle urne: "Le elezioni sono oggi l'unico esito possibile, rispettoso dell'Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione". Poi ha aggiunto: "Se Mattarella decidesse di seguire la strada di un incarico esplorativo per formare un nuovo governo, dovrebbe affidarlo a un esponente di centrodestra per rispettare la volontà popolare". Fuori dal Quirinale Meloni dice ai cronisti: "L'ipotesi di un governo M5s-Pd per me è oscena perché cambia diametralmente le politiche" su migranti, fisco, Ue.


Berlusconi: "Governo di centrodestra o voto"

Concluso il colloquio con Mattarella, Berlusconi ha manifestato "preoccupazione per la crisi di governo, aperta in un momento delicato della nostra nazione", vista l'imminenza della manovra economica e la prospettiva di una recessione. "Un governo non può nascere in laboratorio né può funzionare sulla base di un contratto", ha continuato il leader di Forza Italia. Per concludere che il suo partito dice "no a maggioranze improvvisate". Ritiene "pericoloso" un governo sbilanciato a sinistra che potrebbe "imporre una patrimoniale" e sostiene la costruzione di un "esecutivo di centrodestra, con una vocazione atlantica ed europeista" (e questa è sembrata una stoccata a Salvini). Qualora non si trovi una maggioranza di centrodestra in Parlamento "la via maestra sono le elezioni anticipate".

Consultazioni, Berlusconi: "O governo di centrodestra o elezioni anticipate"


 
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