La manifestazione del centrodestra in piazza San Giovanni a Roma - un tempo luogo simbolo della sinistra - prende il via con le parole di Matteo Salvini. E si conclude con l'intervento del capo del Carroccio e l'abbraccio finale sul palco con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Il leader della Lega a sorpresa, poco dopo le 15, prende la parola per aprire l'evento, salutando la piazza gremita di persone (50mila secondo fonti di polizia, oltre 200mila per gli organizzatori), che definisce "bellissima". Poi, tra gli applausi della folla, assicura: "Questa non è la piazza di Matteo, Giorgia, Silvio, ma di tutti voi. Qui c'è l'Italia vera". Rivolge infine un pensiero ai due poliziotti morti a Trieste, Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. "Per loro il silenzio e l'affetto della piazza", chiede il segretario della Lega.
Poco dopo le 17 Salvini risale sul palco, accompagnato come già a Pontida dall'aria Nessun dorma della Turandot di Puccini ("Vincerò") e, dopo la lettura di un passo scritto da Oriana Fallaci, ringrazia tutti i partecipanti: "Dateci una mano a mandare a casa Raggi e Zingaretti, il duo sciagura per Roma e il Lazio". Parla nuovamente di Bibbiano: "Mai più bambini rubati alle mamme e ai papà". E attacca l'esecutivo sui migranti: "Al governo abbiamo gente con le mani sporche di sangue" per aver permesso "più partenze e più morti". Poi aggiunge: "Questa non è una piazza di estremisti ma di italiani orgogliosi di esserlo". E sull'attacco turco in Siria del Nord commenta: "È una semplice follia far entrare la Turchia in Europa. Preferisco ragionare con la Russia o con Israele, mai con un regime islamico, che sta massacrando il popolo curdo. E poi saremmo noi i violenti". Commenta le parole di Maria Elena Boschi: "Ha denunciato il Pd, come partito delle tasse...Ma eri nel Pd sino all'altro ieri? Entrano ed escono dal Pd come un istituto di cura". E conclude: "Noi al governo torneremo e presto, dalla porta principale, senza trucco e senza inganno. Ringrazio Berlusconi e Meloni, insieme si vince. Questa piazza era di Lama e della Cgil, ora è nostra. E guarda al futuro: le Leopoldine e gli incontri di Zingaretti e Di Maio guardano al passato. Vinciamo in tutte le regioni e li mandiamo a casa".
Poco prima dell'inizio della manifestazione Gad Lerner è stato insultato dalla folla. Il giornalista è arrivato al banchetto sotto il palco per ritirare il proprio accredito, ed è stato avvicinato e insultato a voce alta da un gruppo di manifestanti. "Vattene! Cosa ci fai qui? Non dovresti entrare!", hanno urlato alcuni presenti, attirando l'attenzione di altri che hanno 'accerchiato' Lerner impedendogli il passaggio.
Gli organizzatori sono prontamente arrivati e hanno riportato la situazione alla calma, mentre il giornalista si è allontanato senza alcuna conseguenza.
"Togliere il galateo alle forze dell'ordine e riconsegnare il manganello, e non lo dico per strappare l'applauso alla piazza" dice invece Luca Zaia, presidente del Veneto.
Poco dopo le 17 Salvini risale sul palco, accompagnato come già a Pontida dall'aria Nessun dorma della Turandot di Puccini ("Vincerò") e, dopo la lettura di un passo scritto da Oriana Fallaci, ringrazia tutti i partecipanti: "Dateci una mano a mandare a casa Raggi e Zingaretti, il duo sciagura per Roma e il Lazio". Parla nuovamente di Bibbiano: "Mai più bambini rubati alle mamme e ai papà". E attacca l'esecutivo sui migranti: "Al governo abbiamo gente con le mani sporche di sangue" per aver permesso "più partenze e più morti". Poi aggiunge: "Questa non è una piazza di estremisti ma di italiani orgogliosi di esserlo". E sull'attacco turco in Siria del Nord commenta: "È una semplice follia far entrare la Turchia in Europa. Preferisco ragionare con la Russia o con Israele, mai con un regime islamico, che sta massacrando il popolo curdo. E poi saremmo noi i violenti". Commenta le parole di Maria Elena Boschi: "Ha denunciato il Pd, come partito delle tasse...Ma eri nel Pd sino all'altro ieri? Entrano ed escono dal Pd come un istituto di cura". E conclude: "Noi al governo torneremo e presto, dalla porta principale, senza trucco e senza inganno. Ringrazio Berlusconi e Meloni, insieme si vince. Questa piazza era di Lama e della Cgil, ora è nostra. E guarda al futuro: le Leopoldine e gli incontri di Zingaretti e Di Maio guardano al passato. Vinciamo in tutte le regioni e li mandiamo a casa".
La piazza
Il grande palco domina la scena, così come i simboli della Lega. Ma in piazza sono presenti anche quelli di Forza Italia e Fratelli d'Italia per quello che rappresenta, a detta di Salvini, "l'atto fondativo" della sua riconquista del potere.Poco prima dell'inizio della manifestazione Gad Lerner è stato insultato dalla folla. Il giornalista è arrivato al banchetto sotto il palco per ritirare il proprio accredito, ed è stato avvicinato e insultato a voce alta da un gruppo di manifestanti. "Vattene! Cosa ci fai qui? Non dovresti entrare!", hanno urlato alcuni presenti, attirando l'attenzione di altri che hanno 'accerchiato' Lerner impedendogli il passaggio.
Lega, selfie e strette di mano ma anche insulti a Gad Lerner: "Buffone! Tornatene al tuo paese, in Libano"
Gli organizzatori sono prontamente arrivati e hanno riportato la situazione alla calma, mentre il giornalista si è allontanato senza alcuna conseguenza.
Le polemiche
Lo sfondo del palco, lungo 60 metri, è di colore blu, incorniciato dal tricolore con lo slogan "Orgoglio italiano. Una patria da amare e difendere". Poi i simboli tradizionali degli ex lumbard, in piccolo, "Lega Salvini premier" e "Prima gli italiani". Il contrassegno elettorale leghista è presente anche nel leggio posto sul palco, da dove si alterneranno gli interventi, e nei pannelli sistemati a cornice del palco stesso. Una scelta che ha suscitato alcune polemiche e la dura reazione di Giorgia Meloni, che si attendeva una manifestazione senza simboli di partito. Ma le polemiche hanno anche riguardato Forza Italia: nel partito 'azzurro' non sono mancati malumori - come quelli espressi ad esempio da Mara Carfagna - per la presenza in piazza di CasaPound. Il cui leader Simone Di Stefano ha osservato: "Siamo patrimonio di idee sovraniste, nostre proposte copiate da tutti".I governatori
Sul palco si sono alternati vari oratori. Ma la chiusura è stata affidata ai tre leader del centrodestra: nell'ordine, Silvio Berlusconi, poi Giorgia Meloni e infine, come detto, Matteo Salvini. I primi a intervenire interventi sono i governatori delle Regioni, fra cui quello della Liguria, Giovanni Toti, che afferma: "Domani diranno che questa era la piazza dell'odio, dell'antidemocrazia e delle braccia alzate. Questa è la piazza della speranza, del futuro, del buon governo del centrodestra, questa è la piazza dove nessuno dirà mai di tassare una merendina o di dire come spendere i soldi"."Togliere il galateo alle forze dell'ordine e riconsegnare il manganello, e non lo dico per strappare l'applauso alla piazza" dice invece Luca Zaia, presidente del Veneto.