Politica

Crisi di governo, verso slittamento a giovedì della relazione di Bonafede in Senato. Orlando: "Serve un segnale politico". Berlusconi: "Meglio stop di due mesi per elezioni che paralisi"

Da sinistra: Alfonso Bonafede e Giuseppe Conte (fotogramma)
Il taccuino politico. Il Guardasigilli sarà invece alla Camera mercoledì pomeriggio per le comunicazioni sull'amministrazione della giustizia. Bettini (Pd): "Urne ultima risorsa". Il vicesegretario dem Orlando: "Voto solo se mancano soluzioni". Fassina (Leu): "Il ritorno di Iv nella maggioranza è teatrino della politica"
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Come già anticipato oggi da Repubblica  potrebbe slittare a giovedì la relazione in Senato del ministro Alfonso Bonafede sulla giustizia. È quanto si apprende da fonti di maggioranza, secondo le quali sarà in ogni caso la capigruppo, martedì, a fissare il calendario. Palazzo Chigi, alle prese con frenetiche trattative per aprire un Conte-ter, tenta dunque di guadagnare 24 ore di tempo. Sulla relazione non si vota, ma si vota su risoluzioni, una di maggioranza a favore e una di opposizione contro. I renziani potrebbero decidere di votare contro, rischiando di far cadere il governo. Sull'eventuale spostamento della relazione a giovedì mattina la decisione definitiva come detto sarà presa dalla conferenza dei capigruppo convocata a Palazzo Madama martedì. Di certo oltre giovedì non si potrà andare perché venerdì 29 c'è l'inauguazione dell'Anno giudiziario. Il Guardasigilli sarà invece alla Camera mercoledì 27 alle ore 16 come già calendarizzato.

"Il voto sulla relazione di Bonafede sarà un passaggio molto difficile, si discuterà davvero della relazione di ella politica sulla giustizia che è stata fatta nei mesi scorsi. Non solo su quel terreno è difficile allargare la maggioranza, ma è difficile tenere insieme la maggioranza acquisita", avverte da Parma il vicesegretario del Pd Andrea Orlando. "Quindi - prosegue riteniamo che ci voglia una iniziativa politica del governo e del ministro, un'apertura per dare il segnale di un fatto nuovo senza il quale si rischia di andare a sbattere".

Intanto i dem continua a lavorare per allargare la base che sostiene Conte. Oggi il tessitore degli accordi interni alla maggioranza per i dem, Goffredo Bettini, è tornato ad invocare quelle forze europeiste, moderate e liberali che mal sopportano di stare sotto il tacco di Matteo Salvini e della destra populista e sovranista: "Le elezioni non sono un colpo di stato, sono l'ultima risorsa. Se non arrivano risultati in altri modi, si torna ai cittadini", afferma. E Orlando rimarca su Twitter: "Le elezioni non sono un obbiettivo sono la conseguenza del venir meno delle soluzioni che non mi pare abbondino". Mentre il deputato Erasmo Palazzotto fa un appello all'unità delle forze a sinistra del Pd. A condividere le parole di Bettini sulle elezioni è il deputato di Leu Stefano Fassina che avverte: "Se la maggioranza accogliesse di nuovo Iv perderebbe credibilità".

Sul fronte M5S, mentre Davide Casaleggio ricorda che "il voto è dibattito" e percià "servono strumenti che siano tenuti operativi, come Rousseau che mantiene viva la partecipazione dei cittadini", il ministro Luigi Di Maio critica su Facebook chi fa "giochini di palazzo per i propri interessi personalistici", con un sottinteso riferimento al leader di Iv. I grillini intanto, come ricostruisce l'Ansa, si starebbero preparando alle possibili elezioni. Con il post che ha chiamato al voto per la modifica dello statuto del partito e, quindi, della nuova governance, il capo politico reggente, Vito Crimi, avrebbe così voluto porre le condizione per un Movimento pronto a una eventuale campagna elettorale. Altro segnale in questa direzione, sostiene l'Ansa citando una fonte fonte di primo piano, alla comunicazione sarebbe stata data la direttiva di "risvegliare" la rete sparsa in tutta Italia. "Non si tratta di un allarme vero e proprio", fa sapere la stessa fonte ma "l'attivazione delle azioni preliminari per farsi trovare preparati" in caso la situazione dovesse precipitare dopo la crisi innescata da Matteo Renzi.

Da Forza Italia Silvio Berlusconi punta alle elezioni: "Finora i partiti della maggioranza hanno lasciato cadere l'appello a soluzioni condivise, preferendo tattiche parlamentari di corto respiro. Di fronte a questo, abbiamo constatato che una paralisi di due mesi per le elezioni farebbe meno danni rispetto ad una paralisi di due anni di non-governo".

Bettini: "No a governi istituzionali. Renzi garanzia di instabilità"

Goffredo Bettini all'attivo del Pd provinciale di Roma afferma: "Con questi numeri si può affrontare l'emergenza, ma non è pensabile concludere la legislatura, né possiamo fare i riassetti necessari che hanno bisogno di una maggioranza più larga e più solida". Quanto alla possibilità di un "governo Ursula" l'esponente dem afferma: "Renzi è garanzia di instabilità. Governo istituzionale? Abbiamo già dato, se c'è un punto che ci rende forte è la grande discriminante populista. Non è possibile mischiare i nostri voti con i voti della destra". La conclusione è che al Pd "rimane soltanto di cercare nelle prossime ore di costruire un gruppo politico dentro il Parlamento che non sia quel recipiente vuoto di idee per mettere insieme transfughi, ma che sia una cosa che politicamente esiste e che è fortissima. Ci sono alcune forze prigioniere nell'altro campo che non c'entrano nulla" con Salvini e Meloni.

Orlando: "Elezioni? Non mi pare abbondino soluzioni"

"Le elezioni non sono un obbiettivo sono la conseguenza del venir meno delle soluzioni che non mi pare abbondino" scrive il vicesegretario del Pd Andrea Orlando nel corso di una conversazione su Twitter. La soluzione "è togliere Conte e avreste una maggioranza ancora più larga con FI/Azione/+Europa", gli scrive una utente: "Io non credo sia vero, un esecutivo senza Conte non è una strada percorribile", risponde il vice segretario del Pd.  Che sostiene: "Un governo di larghe intese è una soluzione che non corrisponde all'interesse generale in questo momento". Ecco perchè, conclude Orlando, il Pd lavora "perchè si produca qualcosa di solido e duraturo perchè con una maggioranza che si costituisce di volta in volta non si gestiscono 209 miliardi di Recovery e si affronta la pandemia".

Berlusconi: "No a paralisi, meglio stop di 2 mesi per elezioni"

"Finora i partiti della maggioranza hanno lasciato cadere l'appello a soluzioni condivise, preferendo tattiche parlamentari di corto respiro", dice il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. "Di fronte a questo, abbiamo constatato che una paralisi di due mesi per le elezioni - aggiunge il Cavaliere - farebbe meno danni rispetto ad una paralisi di due anni di non-governo. Ma è evidente che il Paese ha bisogno di concordia e di efficienza, non di paralisi che, lunghe o brevi che siano, in questo momento non farebbero il bene dell'Italia". E avverte: "Noi avevamo avanzato la proposta di un governo di unità nazionale, proposta che è stata però subito esclusa dal Pd e 5S - ricorda Berlusconi - E' chiaro che questo rifiuto avvicina il ricorso alle elezioni anticipate".

Di Maio: "C'è chi fa giochini di palazzo"

"Ci sono due categorie di persone in politica - scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio -  quelle che se ne approfittano, insomma chi trama e improvvisa giochini di palazzo per i propri interessi personalistici. E poi c'è chi la politica la fa, chi si tira su le maniche, chi lavora in modo silenzioso, senza proclami, con fatti concreti".

Casaleggio: "Per decisioni centrale il dibattito"

"Il voto è dibattito: è  tramite la partecipazione, non tramite il voto, che si arriva alle decisioni", dice Davide Casaleggio, presidente dell'associazione Rousseau, durante la terza tappa del tour digitale La base incontra Rousseau. "Il voto - prosegue - è il punto di arrivo, ma la parte di dibattito è il punto centrale. E per creare questo dibattito e' importante attivare strumenti che devono essere mantenuti operativi dall'inizio alla fine del percorso". Per questo, conclude Casaleggio "Rousseau dalla sua nascita opera ogni giorno con l'obiettivo di mantenere viva la partecipazione degli attivisti in ogni attivita' e processo decisionale".

Tajani: "Se Conte si dimette, la parola a Mattarella"

"Se il presidente del Consiglio si dimette la parola passa nelle mani del Capo dello Stato in cui noi abbiamo massima fiducia. Ci affidiamo alla sua saggezza, è lui il nostro riferimento", dice il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani a Rainews24.

Fassina (Leu): "Ritorno di Iv è teatrino della politica"

Se nella maggioranza si riammettese Iv "il governo pe l'Italia perderebbero credibilità", avverte il deputato di Leu Steano Fassina. "Italia Viva - prosegue - ha motivato il ritiro delle sue ministre con la manifesta incapacita' e la pericolosita' democratica del Presidente Conte. E' davvero imbarazzante ora la sua manifestata disponibilita' a tornare insieme per timore delle elezioni. La politica diventa incomprensibile gioco di Palazzo e insopportabile teatrino, in uno scenario di sofferenza sociale.

Sbrollini (Iv): "Resto con Renzi"

La senatrice di Italia viva Daniela Sbrollini smentisce in una nota di essere in procinto di lasciare il partito. "Io non solo confermo che resto con Matteo Renzi - ribadisce -  ma dichiaro che non mi è mai passato per la testa di cambiare casacca. Ognuno ha la sua storia , il mio partito è la mia".

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