Gianni Togni: “‘Luna’, la mia persecuzione. Mio padre ferroviere, ho imparato il ritmo dal rumore dei treni. Fabrizio Frizzi, unico amico nell’ambiente, Rino Gaetano il mio supervisore”

Gianni Togni: “‘Luna’, la mia persecuzione. Mio padre ferroviere, ho imparato il ritmo dal rumore dei treni. Fabrizio Frizzi, unico amico nell’ambiente, Rino Gaetano il mio supervisore”

E’ appena uscito il suo nuovo album di inediti (in vinile) ‘Edizione straordinaria’. Ma “guardo il mondo da un oblò” è da oltre quarant’anni il suo biglietto da visita. Le origini, il successo, gli incontri, il rapporto con la musica di un cantautore che non ha mai potuto dire veramente “mi annoio un po’”

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Inutile. Consultati manuali di giornalismo e raccolte storiche di interviste dei maestri, non si trova un altro modo per iniziare un’intervista a Gianni Togni che questo.

Togni, “E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po’”. Che persecuzione è questa frase?

“Una persecuzione dolce: Luna

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